In questo articolo

  • Cos'é il portafoglio 60/40?
  • I ritorni del 60/40
  • Come costruire il 60/40?
  • Quali ETF azionari scegliere?
  • Quali ETF obbligazionari scegliere?

Portafoglio 60/40: il portafoglio bilanciato più popolare

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Financedrip
13 Gennaio 2024
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Portafoglio 60/40

Il miglior bilanciato?

Cos'é il portafoglio 60/40?

Il termine "portafoglio 60/40" si riferisce a una strategia di allocazione degli investimenti in cui il 60% del portafoglio è investito in asset considerati più rischiosi, come azioni, e il restante 40% è allocato in asset considerati meno rischiosi, come obbligazioni. Questa allocazione percentuale rappresenta una sorta di bilanciamento tra la ricerca di rendimenti più elevati attraverso gli investimenti in azioni e la mitigazione del rischio attraverso gli investimenti in obbligazioni.

La logica dietro questa strategia è che, mentre le azioni possono offrire un potenziale di apprezzamento del capitale più elevato, sono anche più suscettibili alle fluttuazioni di mercato e possono essere più rischiose. D'altra parte, le obbligazioni, sebbene generalmente offrano rendimenti inferiori rispetto alle azioni, sono spesso considerate più sicure e possono agire come un rifugio durante periodi di turbolenza del mercato.

L'allocazione del 60/40 è spesso considerata una strategia di investimento diversificata che cerca di bilanciare la ricerca di rendimenti con una certa protezione dal rischio. Tuttavia, è importante notare che ogni investitore ha esigenze, obiettivi e tolleranze al rischio uniche, quindi la scelta di un portafoglio specifico dipenderà dalla situazione finanziaria individuale e dalle preferenze personali.

I ritorni del 60/40

Il rendimento passato del portafoglio 60/40 dipende dalla specifica composizione del portafoglio (ad esempio, quali azioni e obbligazioni sono state incluse) e dal periodo di tempo considerato. Tuttavia, in generale, la strategia di investimento 60/40 è stata considerata uno dei modelli di portafoglio tradizionali e ha dimostrato di offrire un equilibrio tra rendimenti e rischi.

Storicamente, un portafoglio bilanciato 60/40 ha beneficiato degli alti rendimenti delle azioni, soprattutto durante periodi di crescita economica, mentre la componente delle obbligazioni ha contribuito a ridurre la volatilità complessiva del portafoglio, specialmente durante periodi di declino del mercato azionario.

Ipotizzando un generico portafoglio composto da azioni globali e titoli di stato globali (paesi sviluppati) questo sarebbe stato l'andamento dagli anni 80:

Come vediamo i risultati passati sono stati molto buoni, con un rendimento annuo composto del 7,28% ed una volatilità ragionevole. Un capitale di € 10.000 si sarebbe trasformato in 40 anni circa in € 152.457.

E' bene precisare che negli ultimi 15 anni il mercato ha vissuto un periodo particolarmente favorevole a causa di una combinazione di globalizzazione, crescita e tassi bassi. La maggior parte degli analisti e degli investitori si aspetta un ritorno del portafoglio inferiore, tra il 4 ed il 6%.

Come costruire il 60/40?

Ecco una guida semplice su come potresti costruire un portafoglio 60/40:

  1. Selezione delle azioni (60% del portafoglio): Scegli un fondo indicizzato (ETF) che tracci un indice azionario ampio come ad esempio un indice globale. Questi fondi seguono il rendimento di un ampio basket di azioni e offrono una diversificazione immediata su molte società.
  2. Selezione delle obbligazioni (40% del portafoglio): Puoi considerare l'allocazione del 40% del portafoglio in un fondo indicizzato di obbligazioni. Ci sono ETF e fondi comuni che seguono gli indici di obbligazioni, come l'indice Barclays Aggregate Bond o un Euro governament bond.
  3. Ribilanciamento periodico: Per mantenere l'allocazione desiderata del 60/40, è importante riequilibrare il portafoglio periodicamente. Ad esempio, se le azioni crescono più velocemente rispetto alle obbligazioni, potresti dover vendere parte delle azioni e acquistare obbligazioni per riportare il portafoglio alla tua strategia target. In questo articolo spieghiamo come fare correttamente i ribilanciamenti, più varie strategie. Per una strategia così semplice anche una sola volta l'anno potrebbe essere sufficiente.

Suggerimenti utili

  • Costruire un portafoglio 60/40 è facile, 2/4 ETF potrebbero essere più che sufficienti.
  • Le obbligazioni governative investment grade sono particolarmente efficaci nel decorrelare le azioni. Permettono quindi al portafoglio di avere un miglior rapporto rischio/rendimento.

Quali ETF azionari scegliere?

Premessa: sono opinioni personali dell'autore, prendile come tali. Non sono consigli di investimento.

Un ETF globale (con o senza i mercati emergenti) è una buona base da cui partire, in quanto ti consente di diversificare su molte azioni di settori e paesi diversi. Tuttavia, l'indice globale investe oltre il 65% negli stati Uniti ed oltre il 25% nel settore tecnologico. I primi 10 titoli occupano ben 1/5 dell'indice. Queste caratteristiche concentrano il rischio.

Si potrebbe diversificare ulteriormente affiancando ETF di aree geografiche ex-usa

un ETF europeo ad esempio sarebbe particolarmente efficiente in quanto:

  1. Migliora la diversificazione complessiva, riducendo il forte peso di USA e settore tech
  2. Ha di per se una buona diversificazione settoriale ed investe in molti paesi
  3. Riduce il rischio valuta del portafoglio
  4. Per via delle caratteristiche del mercato europeo, le azioni hanno prezzi più coerenti coi fondamentali

Anche Giappone, asia pacifico ed emergenti possono contribuire a diversificare il portafoglio e presentano una correlazione inferiore dell'europa all'andamento dei mercati USA.

Una composizione tipo potrebbe essere:

  • 40% World / all world
  • 20% Europa

Oppure:

  • 25% USA
  • 15% Europa
  • 7,5% Giappone
  • 7,5% pacifico ex-Japan
  • 5% Mercati emergenti

E' necessario prestare attenzione ai mercati emergenti, sebbene sulla carta abbiano un PIL che cresce molto, presentano una buona quantità di rischi aggiuntivi:

  • Governi diversamente democratici. Che possono intervenire in modo distruttivo per le quotazioni azionarie.
  • Valute deboli, che si svalutano molto velocemente.
  • Minore efficienza nell'utilizzo delle risorse. Costruire centinaia di stabili (prendendo un esempio recente) porta ad una crescita del PIL ma non necessariamente ad una maggiore produttività.
  • Il PIL e le azioni non sono correlati. Non è affatto detto che l'aumento del PIL porti valore per gli azionisti. Il sempre maggior numero di attori nei mercati in via di sviluppo potrebbe diluire gli utili, portando ad una depressione del valore delle azioni. Un'eventuale aumento dei multipli per via delle aspettative di crescita è negativo in quanto rende le azioni più care senza motivo fondamentale.
  • Brain drain. Molti imprenditori di successo si spostano nei paesi sviluppati per accrescere il proprio business, questo perché i paesi sviluppati offrono un mercato dei capitali più efficiente, maggiori tutele e risorse.

Quali ETF obbligazionari scegliere?

Premessa: sono opinioni personali dell'autore, prendile come tali. Non sono consigli di investimento.

Siccome gli ETF azionari presentano un elevato rischio valutario (compensato da un'aspettativa di crescita maggiore), può essere una buona idea in un portafoglio bilanciato utilizzare obbligazioni in euro.

Ad esempio, un etf che investe in titoli di stato europei, oppure uno che investe in obbligazioni aggregate (di tutto il mondo) con copertura valutaria. Gli ETF aggregati hanno anche obbligazioni corporate, con un rendimento atteso più elevato. Di conseguenza hanno una maggiore volatilità e correlazione col mercato azionario.

E gli high yield?

Le obbligazioni high yield hanno un rendimento altissimo, ma anche un alto rischio di fallimento dell'emittente e tanta volatilità. Non sono quindi sostitute appropriate di obbligazioni più "sicure", ma piuttosto di azioni.

Il vantaggio di affiancare alle azioni delle obbligazioni high yield, è che si vanno a diversificare gli asset rischiosi anche per tipologia. Inoltre, non sempre high yield ed azionario sono correlati. ETF High Yield europei possono ridurre il rischio valutario senza compromettere il rendimento atteso.

Lo svantaggio è che sono molto suscettibili ad eventuali crisi economiche, che potrebbero causare il fallimento di molti emittenti ed una riduzione del valore dell'ETF.

Le obbligazioni high yield possono a loro volta essere divise tra "corporate" e "titoli di stato dei paesi emergenti". Sebbene le seconde possano sembrare più sicure perché emesse da uno stato, vi sono numerosi casi di default di governi emergenti. Anche queste hanno un rendimento molto alto.