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ilariaetf

Utente BASE

Oggi è la giornata delle domande 😃 perdonatemi se questa è un po' banale ma ho un dubbio:

se un paese va in default, vuol dire che non ripagherà più le obbligazioni nell'anno del default oppure sono tutte perse?

Ad esempio:

compro dei BTP con scadenza 2040 - l'Italia il prossimo anno va in default, che fine fanno i miei BTP?

  • erik21426

    Utente VIP

    Default vuol dire non riuscire a pagare i debiti. Non è detto che tocchi a tutte le obbligazioni, ma è comunque una situazione che distrugge il valore del debito.

    Se compri una bond scadenza 40 devi sperare che nel 40 il paese sia in grado di ripagarti l'obbligazione, così non fosse potresti avere un rimborso a scadenza di 0€.

    Ci sono paesi che sono andati in default e poi si sono risollevati, altri che bazzicano con rating spazzatura, potrebbero saltare dei pagamenti obbligazionari ma poi riprendere a pagarli. Insomma va da caso a caso, può capitare che i creditori accettino un rimborso inferiore pur di non perdere tutto (ristrutturazione del debito).

    Insomma, belle le italiane che rendono tanto ma non mi ci riempirei il portafoglio. E non vale solo per l'italia.

  • svinz

    Utente BASE

    Non è detto che non avrai rimborsati i Bond, solitamente gli stati attuano una ristrutturazione del debito, significa che vanno a ritrattare per esempio le obbligazioni restituendoti per esempio il 70%, o l'80 o magari decidere di non ripagare i creditori esteri ma soltanto i nazionali, è difficile rispondere alla tua domanda ma sarei molto sorpreso se ai propri cittadini creditori non andrebbero a restituire completamente niente, penso andrebbero a tagliare un 20-30% massimo, ma prima di far quello sicuramente metterebbero una bella patrimoniale che andrebbero a colpire i tuoi risparmi in conto corrente o conti deposito o beni immobili congelerebbero gli stipendi le pensioni tagli lineari a tutti i ministeri insomma andrebbe a colpire tutti

  • erik21426

    Utente VIP

    Rispondi a svinz:

    Non è detto che non avrai rimborsati i Bond, solitamente gli stati attuano una ristrutturazione del debito, significa che vanno a ritrattare per esempio le obbligazioni restituendoti per esempio il 70%, o l'80 o magari decidere di non ripagare i creditori esteri ma soltanto i nazionali, è difficile rispondere alla tua domanda ma sarei molto sorpreso se ai propri cittadini creditori non andrebbero a restituire completamente niente, penso andrebbero a tagliare un 20-30% massimo, ma prima di far quello sicuramente metterebbero una bella patrimoniale che andrebbero a colpire i tuoi risparmi in conto corrente o conti deposito o beni immobili congelerebbero gli stipendi le pensioni tagli lineari a tutti i ministeri insomma andrebbe a colpire tutti

    Si, la patrimoniale è un'opzione che anch'io ritengo più plausibile, come la ristrutturazione del debito.

    Tuttavia non mi sentirei affatto tranquillo ad avere molti BTP in portafoglio (ne ho, non sono un hater, ma diversifico abbondantemente)

  • bowman

    Utente VIP

    Sei in DEFAULT quando ad una scadenza di un'obbligazione o delle cedole non ha avuto i soldi per pagarla, e devi dichiarare default.

    Ben prima (caso Greco) puoi giungere a degli accordi per la ristrutturazione del debito. Le normative CACS lo integrano già in gran parte delle emissioni obbligazionarie (italiane ad esempio) che prevedono mancato pagamento di interessi e allungamento delle scadenze.

    Di solito c'è un'immediata mega-causa contro il paese in default da parte dei creditori. Gli asset del paese possono essere aggrediti con le buone ad opera di tribunali anche esteri, oppure con le cattive, ad esempio con una dichiarazione di guerra o occupazione militare. Nel 1923 la Germania andò in Default non pagando le obbligazioni dovute ai paesi vincitori della guerra 5 anni prima, in risposta Belgio e Francia occuparono ampie regioni tedesche minacciando di tenersele a garanzia, questo causò una iper-svalutazione della valuta tedesca che venne stampata senza freno. Nel 1826 il Messico non pagò il debito pubblico, la Spagna, principale creditore, gli dichiarò guerra. Nel 1918 il governo rivoluzionario russo diede default su tutti i debiti contratti dal regime zarista, in risposta inglesi e altri creditori (principalmente europei) invasero la Russia inviando varie "truppe internazionali". Etc.. etc... in Sud America l'invasione in risposta di Default fu frequente. Spesso gli asset esteri vengono pignorati e dati ai creditori. Uno dei motivi che spinse la grecia ad una ristrutturazione più tranquilla non pagando il debito ai suoi cittadini e ai piccoli privati, ma pagandolo tutto a banche e istituzionali (quasi tutti esteri).

  • erik21426

    Utente VIP

    Rispondi a bowman:

    Sei in DEFAULT quando ad una scadenza di un'obbligazione o delle cedole non ha avuto i soldi per pagarla, e devi dichiarare default.

    Ben prima (caso Greco) puoi giungere a degli accordi per la ristrutturazione del debito. Le normative CACS lo integrano già in gran parte delle emissioni obbligazionarie (italiane ad esempio) che prevedono mancato pagamento di interessi e allungamento delle scadenze.

    Di solito c'è un'immediata mega-causa contro il paese in default da parte dei creditori. Gli asset del paese possono essere aggrediti con le buone ad opera di tribunali anche esteri, oppure con le cattive, ad esempio con una dichiarazione di guerra o occupazione militare. Nel 1923 la Germania andò in Default non pagando le obbligazioni dovute ai paesi vincitori della guerra 5 anni prima, in risposta Belgio e Francia occuparono ampie regioni tedesche minacciando di tenersele a garanzia, questo causò una iper-svalutazione della valuta tedesca che venne stampata senza freno. Nel 1826 il Messico non pagò il debito pubblico, la Spagna, principale creditore, gli dichiarò guerra. Nel 1918 il governo rivoluzionario russo diede default su tutti i debiti contratti dal regime zarista, in risposta inglesi e altri creditori (principalmente europei) invasero la Russia inviando varie "truppe internazionali". Etc.. …

    Fortunatamente l'invasione dell'Italia non è un opzione 😅 già mi immagino il Piemonte occupato dai francesi e gente per le strade che canta "o bella ciao". Sarebbe super interessante come esperimento sociale, chissà quali complotti nascerebbero 😂

    Facendo un ordine "serio" di probabilità in caso di crisi (basandomi sul mio sentiment quindi assolutamente privo di validità)

    • Patrimoniale
    • Aumento tasse
    • Tagli a settori come sanità e istruzione
    • Taglietto a qualche btp, soprattutto quelli posseduti da italiani piuttosto che creditori esteri
    • Vendita di proprietà statali, privatizzazione di cose
    • Default e ristrutturazione del debito, con conseguente governo tecnico austerity e sentiment anti-europeo

    E a questo ultimo punto si aggancia il trip finale in cui facciamo l'italexit e torna a pompa magna la lira e l'inflazione a doppia cifra. 

    Fun story: prima dell'avvento del fascismo la banconota in lire più grande era da 1.000, a furia di inflazione pian piano sono state stampate banconote con sempre più zeri scritti sopra fino ad arrivare a quella da 500.000 del '97. Storia terribilmente attuale nel Venezuela moderno, dove per fare la spesa ti serve la carriola (oppure banconote con molti zeri scritti sopra). 

    Alché i ricchi convertirebbero tutto il possibile in una valuta forte (euro, franco o dollaro) e i povery si attaccano. Il debito italiano a quel punto sarebbe rating schifezza, un po come comprarsi un bond che paga in lire turche. 

    E da lì al diventare la nuova Turchia ci va poco, basta un leader forte che prometta soldi a pioggia ai cittadini.

  • bowman

    Utente VIP

    Rispondi a erik21426:

    Fortunatamente l'invasione dell'Italia non è un opzione 😅 già mi immagino il Piemonte occupato dai francesi e gente per le strade che canta "o bella ciao". Sarebbe super interessante come esperimento sociale, chissà quali complotti nascerebbero 😂

    Facendo un ordine "serio" di probabilità in caso di crisi (basandomi sul mio sentiment quindi assolutamente privo di validità)

    • Patrimoniale
    • Aumento tasse
    • Tagli a settori come sanità e istruzione
    • Taglietto a qualche btp, soprattutto quelli posseduti da italiani piuttosto che creditori esteri
    • Vendita di proprietà statali, privatizzazione di cose
    • Default e ristrutturazione del debito, con conseguente governo tecnico austerity e sentiment anti-europeo

    E a questo ultimo punto si aggancia il trip finale in cui facciamo l'italexit e torna a pompa magna la lira e l'inflazione a doppia cifra. 

    Fun story: prima dell'avvento del fascismo la banconota in lire più grande era da 1.000, a furia di inflazione pian piano sono state stampate banconote con sempre più zeri scritti sopra fino ad arrivare a quella da 500.000 del '97. Storia terribilmente attuale nel Venezuela moderno, dove per fare la spesa ti serve la carriola (oppure banconote con molti zeri scritti sopra). 

    Alché i ricchi convertirebbero tutto il possibile in una valuta forte (euro, franco …

    Con tutte le banche e i promotori che insinuano il dubbio nei sottoscrittori di BTP per piazzargli ben di peggio sono un pò sensibile all'argomento.

    L'Italia ha introdotto delle norme CACS nei suoi titoli di debito proprio per non essere sottoponibile a causa in caso di problemi creditizi (è scritto sul contratto che possono sospendere cedole e posticipare la scadenza). Sul debito pubblico italiano tuttavia anche il ricorso ad una ristrutturazione CACS avrebbe conseguenze terribili: il semplice downgrade nel sub-investment grade causerebbe una crisi sovrana, una crisi dell'obbligazionario europeo e, data la 'massa' del debito italiano pubblico e privato (che risente del rating pubblico) andremmo incontro ad una potenziale svalutazione dell'euro (quindi in questo momento maggiore inflazione e spirale tassi/inflazione). Alla banca centrale europea costerebbe molto meno invertire la sua politica restrittiva, così come a tutti i paesi europei. Le conseguenze in Italia poi sarebbero devastanti, dato che è un paese invecchiato, con gran parte della forza lavoro dipendente direttamente o indirettamente dal settore pubblico come 'motore'. E' uno scenario catastrofico cui ha molto più senso mettere un freno prima. Poi non capisco perché ci si preoccupa tanto oggi, con un montante di debito pubblico in gran parte a tasso fisso che si svaluta del 10% l'anno per effetto inflazione quando si stava tranquilli nel 2020. Certamente il costo per interessi tenderà a salire, ma è un prezzo da pagare per la riduzione in termini reali del montante, alla fine è un problema contabile per l'amministrazione in carica.

  • svinz

    Utente BASE

    Rispondi a erik21426:

    Si, la patrimoniale è un'opzione che anch'io ritengo più plausibile, come la ristrutturazione del debito.

    Tuttavia non mi sentirei affatto tranquillo ad avere molti BTP in portafoglio (ne ho, non sono un hater, ma diversifico abbondantemente)

    Sì assolutamente d'accordo con te. Io ho preso un po' di BTP Italia l'anno scorso a scadenza breve circa 10% del portafoglio un 5% di Bond americani a 2 anni che rendevano il 5% e un etf Bond governativo europeo 20 + che molto lentamente sto incrementando.

  • svinz

    Utente BASE

    Rispondi a bowman:

    Con tutte le banche e i promotori che insinuano il dubbio nei sottoscrittori di BTP per piazzargli ben di peggio sono un pò sensibile all'argomento.

    L'Italia ha introdotto delle norme CACS nei suoi titoli di debito proprio per non essere sottoponibile a causa in caso di problemi creditizi (è scritto sul contratto che possono sospendere cedole e posticipare la scadenza). Sul debito pubblico italiano tuttavia anche il ricorso ad una ristrutturazione CACS avrebbe conseguenze terribili: il semplice downgrade nel sub-investment grade causerebbe una crisi sovrana, una crisi dell'obbligazionario europeo e, data la 'massa' del debito italiano pubblico e privato (che risente del rating pubblico) andremmo incontro ad una potenziale svalutazione dell'euro (quindi in questo momento maggiore inflazione e spirale tassi/inflazione). Alla banca centrale europea costerebbe molto meno invertire la sua politica restrittiva, così come a tutti i paesi europei. Le conseguenze in Italia poi sarebbero devastanti, dato che è un paese invecchiato, con gran parte della forza lavoro dipendente direttamente o indirettamente dal settore pubblico come 'motore'. E' uno scenario catastrofico cui ha molto più senso mettere un freno prima. Poi non capisco perché ci si preoccupa tanto oggi, con un montante di debito pubblico in gran parte a tasso …

    Leggerti è sempre un piacere. Quando vedo certi ridicoli su YouTube con 50.000 iscritti mi vengono i brividi. Sei un grande!!


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