In questo articolo

  • Cosa sono i titoli di stato
  • Come funziona l'emissione dei titoli di stato
  • Come calcolare il guadagno
  • Il rating
  • I tipi di cedola
  • Meglio prezzo basso o cedola alta?
  • L'importanza della durata
  • Come impattano i tassi di interesse
  • Il cambio valuta
  • L'inflazione
  • I nomi dei titoli di stato italiani
  • Come acquistare titoli di stato
  • Cosa fare dopo aver acquistato
  • Le tasse

Titoli di stato: tutto quello che c'è da sapere

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Financedrip
09 Settembre 2023
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Titoli di stato

Cosa sono e come funzionano? Quanto rendono?

Cosa sono i titoli di stato

I titoli di stato sono strumenti finanziari obbligazionari (obbligazioni) che rappresentano una forma di debito che un governo contrae con gli investitori per finanziare le sue spese pubbliche. Chi compra un titolo di stato presta dei soldi al governo e riceve in cambio il diritto di ricevere degli interessi periodici e il rimborso del capitale alla scadenza del titolo. I titoli di stato sono considerati tra gli investimenti più sicuri, perché il rischio di insolvenza del governo è molto basso.

Come funziona l'emissione dei titoli di stato

L’emissione dei titoli di stato avviene sul mercato primario, dove il governo offre i suoi titoli agli investitori in cambio di denaro. L’emissione dei titoli di stato può avvenire tramite due modalità: l’asta competitiva e il collocamento sindacato.

  • Nell’asta competitiva, il governo fissa un quantitativo di titoli da emettere e un prezzo minimo di vendita. Gli investitori presentano le loro offerte, indicando il prezzo e la quantità che sono disposti a pagare per i titoli. Le offerte vengono ordinate in base al prezzo, dal più alto al più basso, e vengono soddisfatte fino a esaurimento del quantitativo disponibile. Il prezzo più basso tra le offerte soddisfatte si chiama marginal price e determina il rendimento del titolo.
  • Nel collocamento sindacato, il governo affida a un gruppo di banche il compito di collocare i suoi titoli sul mercato. Le banche si impegnano a sottoscrivere una quota dei titoli e a venderli ai propri clienti. Il prezzo e il rendimento dei titoli vengono stabiliti dal governo in accordo con le banche, in base alle condizioni di mercato.

L’emissione dei titoli di stato avviene secondo un calendario prestabilito, che indica le date, le tipologie e i quantitativi dei titoli da emettere. Il calendario viene pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia.

In fase di emissione spesso il governo pubblicizza questi titoli e il loro acquisto è agevolato presso gli istituti di credito. Se sei interessato ad un titolo di stato italiano in fase di emissione devi avere il conto presso una banca abilitata o Directa SIM, prenotando quindi le tue quote.

Non è obbligatorio acquistare titoli in emissione, una volta che questi sono sul mercato possono essere comprati e venduti in borsa come gli altri strumenti. De Facto la maggior parte delle obbligazioni degli investitori privati sono acquistate in borsa.

Come calcolare il guadagno

Le obbligazioni ti fanno guadagnare in due modi:

La cedola: tranne alcune eccezioni le obbligazioni pagano interessi periodici ai detentori. Per aver diritto a ricevere gli interessi devi solo possedere il titolo, non sono richiesti altri requisiti ne' azioni da parte tua, questo ti verrà accreditato automaticamente sul conto. I pagamenti solitamente sono annuali o semestrali.

La differenza di prezzo a rimborso: alla scadenza del titolo ottieni il rimborso, trovandoti quindi coi soldi liquidi sul conto. Le obbligazioni si comprano in lotti da 1000, quindi se hai 1 lotto, quando arriva la scadenza riceverai 1000 €. Se hai 3 lotti a scadenza riceverai 3000 €.

Siccome sono comprati e venduti in borsa, il prezzo dei titoli di stato subisce la legge di domanda e offerta. Questo prezzo si conta in centesimi, ovvero, "se il prezzo è X, per ogni X € investiti si riceve 100 di valore nominale".

All'emissione spesso il prezzo è 100, quindi "per ogni 100 € investiti otterrai 100 € di valore nominale" = per avere 2 lotti spendi 2000 €.

Se però l'offerta supera la domanda (e in altri casi che vedremo dopo) può essere che il prezzo di un obbligazione scenda sotto 100. Se questo per esempio è 95, vuol dire che per acquistare un lotto da 1000 spenderai € 950 (ogni 95€ ottieni 100€ di valore nominale). Pertanto alla scadenza oltre alle cedole incasserai la differenza tra il valore di rimborso (1000) ed il prezzo di acquisto (950), ovvero 50€ per ogni lotto, in questo caso.

Facciamo degli esempi ulteriori: 

  1. Se il prezzo è 98, per comprare 1 lotto da 1000 spenderai 98*10 = 980 €
  2. Se il prezzo è 101, per comprare 1 lotto da 1000 spenderai 101*10 = 1010 €
  3. Se il prezzo è 95, per comprare 2 lotti da 1000 spenderai 95*20 = 1900 €
  4. Se il prezzo è 93, per comprare 4 lotti da 1000 spenderai 93*40 = 3720 €

Siccome se il prezzo è 100 il rimborso sarà esattamente quanto hai speso, in questi casi si dice che l'obbligazione è "sotto la pari". Nei casi in cui il prezzo è sopra 100 si dice "sopra la pari". Se acquisti un titolo di stato sopra la pari il tuo guadagno saranno esclusivamente le cedole, a cui dovrai togliere la perdita causata dall'aver pagato più di 100 ed avere il rimborso a 100.

Il rating

Se un obbligazione tedesca ed una rumena offrissero lo stesso identico rendimento, quale preferiresti acquistare?

Nessuno acquisterebbe i titoli di stato rumeni, perché il rischio di fallimento della Romania è più alto di quello della Germania.

Il rischio di fallimento viene anche definito merito creditizio (credit rating), solitamente viene calcolato da agenzie specializzate, le più famose sono SP, Moody's e Fitch, che assegnano un punteggio sulla base di complessi calcoli. Qui puoi trovare una lista aggiornata del merito creditizio di tutti i paesi.

Tornando alla Romania, questa per ottenere soldi in prestito con le proprie obbligazioni sarà costretta ad offrire interessi più elevati di quelli offerti dalla Germania (ed altri paesi con un merito creditizio superiore).

Le obbligazioni di emittenti meno sicuri quindi rendono di più, quelle di emittenti più sicuri rendono meno. In finanza nessuno regala nulla, pertanto a rischi maggiori corrispondono maggiori potenziali guadagni.

Le obbligazioni di emittenti sicuri vengono definite "investment grade", le obbligazioni di emittenti rischiosi vengono definite "high yield". Queste ultime possono avere rendimenti molto elevati, in alcuni casi addirittura più alti dei titoli azionari, sono investimenti speculativi non adatti al classico ruolo di "difesa" che le obbligazioni solitamente hanno per via del rimborso del capitale.

Le obbligazioni emesse da governi sono spesso più sicure di quelle emesse da aziende, siccome il rischio che un governo fallisca è generalmente inferiore. Di conseguenza le obbligazioni di aziende (corporate) offrono un rendimento più elevato.

Per fare una scaletta rischio-rendimento:

  • Governi investment grade
  • Società investment grade
  • Governi high yield
  • Società high yield

    Siccome le azioni hanno una costanza di rendimento maggiore delle obbligazioni speculative, queste ultime trovano raramente spazio nei portafogli degli investitori. Questi preferiranno obbligazioni investment grade per proteggere il capitale ed azioni per accrescerlo.

    I tipi di cedola

    Le obbligazioni che offrono una cedola fissa sono definite "tasso fisso" e sono le più semplici. Ci sono obbligazioni che offrono cedole calcolate diversamente:

    • Zero coupon: come dice il nome, queste obbligazioni non pagano cedola. Vengono quindi emesse e scambiate al di sotto di 100 ed il guadagno dell'investitore sarà esclusivamente la differenza di rimborso. Sono ottime su scadenze brevi in quanto il flusso di cassa a breve è meno importante.
    • Tasso variabile: pagano cedole che variano in base al contesto dei tassi di interesse. Sono ottime per difendersi dal rialzo dei tassi, performano male se i tassi vengono abbassati.
    • Step up / step down: pagano cedole crescenti / decrescenti durante l'arco di vita dell'obbligazione.
    • Linked (index, equity, currency, funds linked), ovvero obbligazioni con cedole agganciate all’andamento di indici (index), titoli azionari (equity), fondi d’investimento (funds) o tassi di cambio (currency). Complicate da capire e rendimento impossibile da sapere dal principio.
    • Inflation linked: pagano cedole tanto maggiori quanto maggiore è l'inflazione. Ottime per difendere il potere d'acquisto, rendono meno delle tasso fisso in contesti di inflazione bassa. Nel 2022 hanno pagato cedole sostanziose, tuttavia l'inflazione è in calo e la prospettiva è che continui il trend.
    • Stochastic intrest: ovvero obbligazioni che incorporano opzioni sull’andamento della struttura dei tassi d’interesse con meccanismi che prevedono cap (cedola massima consentita) e/o floor (cedola minima garantita) o strutture analoghe. Complicate da capire e rendimento molto difficile da calcolare.
    • Miste: obbligazioni che hanno più tra i punti sopra elencati. Ad esempio obbligazioni che pagano cedola fissa fino ad una certa data e variabile da lì in poi. Complicate da capire e rendimento difficile da calcolare.
    Sconsigliamo caldamente le obbligazioni con struttura complessa e difficili da comprendere, siccome l'emittente le emette con tali macchinazioni perché gli conviene, non certo perché vuole regalarvi rendimenti maggiori.

    Alcune obbligazioni sono "callable" ovvero l'emittente può decidere quando vuole di rimborsare anticipatamente il capitale agli investitori, senza dover aspettare la scadenza. Anche questo è sconveniente per l'investitore perché nel caso in cui l'obbligazione risultasse particolarmente redditizia l'emittente la rimborserà immediatamente, al contrario se il rendimento fosse basso l'emittente la manterrà volentieri fino a scadenza.

    Meglio prezzo basso o cedola alta?

    L'importanza della durata

    Solitamente gli investitori sono disposti a spendere di più per un guadagno vicino nel tempo, meno per uno che arriverà tra tanti anni.

    Per questo un obbligazione tenderà fisiologicamente ad avvicinarsi al prezzo di rimborso man mano che la scadenza si avvicina. Per esempio un obbligazione che scade tra solo 5 mesi, avrà un prezzo molto vicino a 100, siccome un investitore sa' che a brevissimo sarà quello il valore di rimborso, non sarà disposto a comprarla o venderla ad un valore lontano da quello.

    E' comune trovare obbligazioni che scadono tra molti anni a valori inferiori o molto inferiori a 100, per esempio un BTP che scade a marzo 2072 e paga cedola del 2,15% viene scambiato oggi ad € 53,98. Vero che per ogni 53,98 € spesi se ne incasseranno 100, ma tra ben 49 anni! Calcolando il rendimento annuo fino alla data di scadenza si ottiene 4,5%.  

    Cè anche da considerare che su orizzonti di tempo maggiori cè più incertezza circa l'affidabilità dell'emittente, anche per questo le obbligazioni a lunga scadenza tendono ad offrire un rendimento maggiore, in quanto sono più rischiose e gli investitori saranno disposti a pagarle meno.

    Come impattano i tassi di interesse

    La politica dei tassi di interesse delle banche centrali incide sul prezzo delle obbligazioni.

    Poniamo caso che il rendimento di un titolo di stato A che scade tra 10 anni sia il 3% e che costi 100€. La banca centrale alzi i tassi di interesse al 4%, cosa succede?

    I prossimi titoli di stato che verranno emessi avranno un rendimento maggiore, quindi gli investitori venderanno il titolo A per comprare i nuovi B che rendono il 4%. Il prezzo del titolo A scenderà perché l'offerta supera la domanda, scenderà fino a quando non costerà così poco da avere lo stesso rendimento a scadenza del titolo B.

    Siccome la durata è 10 anni, dovrà quindi deprezzarsi del 10%.

    Per ogni 1% di aumento dei tassi le obbligazioni in circolazione tendono a deprezzarsi dell'1% per ogni anno di durata fino a scadenza. Vale anche il contrario, se i tassi vengono ridotti, le obbligazioni in circolazione salgono di valore per rendere meno quanto le nuove emissioni.

    La durata anche qui gioca un effetto amplificatore, se la scadenza è lunghissima, esempio 20 anni, per un 1% di riduzione dei tassi l'obbligazione incrementerà di prezzo del 20%.

    esempi:

    • obbligazione scadenza 5 anni, tassi +1% = prezzo obbligazione  -5%
    • obbligazione scadenza 3 anni, tassi -1% = prezzo obbligazione +3%
    • obbligazione scadenza 10 anni, tassi +0,5% = prezzo obbligazione -5%
    • obbligazione scadenza 15 anni, tassi -1,25% = prezzo obbligazione +18,75%
    Questo è quello che sta accadendo dal 2022, in quanto le banche centrali stanno alzando i tassi di interesse, le obbligazioni si svalutano e pertanto rendono di più. Chi ha obbligazioni ha assistito ad una perdita di valore dei titoli considerevole, tanto più quanto è lunga la scadenza delle obbligazioni detenute.

    Fortunatamente l'investitore non è costretto a vendere in perdita, può attendere che l'obbligazione vada a scadenza. In tal caso verrà comunque rimborsato del valore nominale ed avrà guadagnato quello che si era calcolato quando ha acquistato.

    Per chi invece acquista obbligazioni adesso, queste avranno rendimenti maggiori di quelle acquistate negli ultimi anni.

    Come descritto, maggiore è la durata delle obbligazioni maggiore è la loro sensibilità ai tassi di interesse. Le obbligazioni brevi (che scadono entro 3 anni) hanno quindi un prezzo più stabile di quelle che scadono più in la' nel tempo. Al contrario, le obbligazioni lunghe hanno oscillazioni di prezzo maggiori.

    Questo rende le obbligazioni brevi generalmente più difensive di quelle lunghe.

    Il cambio valuta

    Se acquisti un titolo di stato Francese lo paghi in euro, le cedole che ricevi sono in euro ed il rimborso sarà in euro, questo rende ben definito il rendimento dell'obbligazione.

    Non tutte le obbligazioni sono in euro, un titolo di stato Turco ad esempio lo paghi in lire turche, le cedole che ti verranno date saranno in lire turche ed il rimborso sarà anch'esso in lire turche. Ovviamente non devi possederle di persona, sarà il tuo broker ad effettuare il cambio valuta tra euro e lire turche quando acquisti, ricevi cedole o rimborso.

    Ne conviene che se la lira turca si svaluta nei confronti dell'euro, riceverai molti meno euro da cedole e rimborso.

    Negli ultimi 5 anni la lira turca (TRY) ha perso oltre il 300% del valore nei confronti dell'euro Questo significa che se nel 2018 hai acquistato 500 lire turche con 100€, oggi quelle 500 lire saranno l'equivalente di 23€. Avresti perso il 77% del valore.

    Quando acquisti obbligazioni in valuta straniera, molto del rendimento dipenderà dal cambio valutario anziché dal semplice calcolo di valore nominale e cedola.

    Se per esempio nel 2018 hai acquistato con 400€ 2 lotti da 1000 di un titolo di stato turco scadenza 5 anni con un incredibile cedola del 10%, (fattele due domande sul perché la cedola è così alta..), a fine investimento avresti ottenuto a rimborso circa 140 € dei tuoi 400 € iniziali, questo nonostante le cedole altissime. Questo è un esempio drastico, la lira turca soffre di un inflazione galoppante e nessun investitore prudente acquisterebbe mai un titolo turco.

    Simili considerazioni valgono anche per i più popolari Treasury Americani, che solitamente offrono circa il 2% in più di rendimento (in dollari) dei titoli di stato europei. Nel giro di 5/10 anni però il cambio EURO/DOLLARO può variare anche del 30%, rendendo questo rendimento fortemente dipendente dall'andamento del cambio. Se il dollaro si apprezzasse, avresti ottenuto molto più del 2% extra, se invece è l'euro ad apprezzarsi potresti ottenere una perdita.

    Il cambio EUR/USD è da molti anni ciclico, tuttavia un obbligazione ha una scadenza e a differenza di un ETF non la si può detenere finché il rendimento non sarà positivo. Acquistare singoli titoli obbligazionari in valute diverse pertanto ha un rischio aggiuntivo superiore al rendimento extra offerto. 

    Alcuni paesi, come la Romania, emettono obbligazioni in valute diverse dalla propria per renderle più attraenti agli investitori esteri.

    L'inflazione

    L’inflazione è il fenomeno di aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi. L’inflazione incide sul rendimento dei titoli di stato in due modi:

    • Riduce il potere d’acquisto del capitale e degli interessi che si ricevono alla scadenza del titolo. Se l’inflazione è superiore al rendimento del titolo, si ha una perdita reale di valore. Per esempio, se si acquista un titolo di stato con un rendimento del 3% e l’inflazione è del 4%, il rendimento reale è del -1%.
    • Influisce sul prezzo dei titoli di stato sul mercato secondario. Se l’inflazione aumenta, i titoli di stato già emessi diventano meno attraenti rispetto a quelli nuovi che offrono un rendimento maggiore. Di conseguenza, il prezzo dei titoli di stato già emessi diminuisce per adeguarsi al nuovo livello di rendimento.

    Per proteggersi dall’inflazione, esistono dei titoli di stato indicizzati all’inflazione (Inflation-linked bonds, ILB), che offrono un rendimento che cresce proporzionalmente all’inflazione. In Italia, i principali titoli di stato indicizzati all'inflazione sono i BTP Italia e i BTP€i.

    I nomi dei titoli di stato italiani

    Il Ministero dell’Economia e delle Finanze emette sul mercato cinque categorie di titoli di Stato, ciascuno con diverse caratteristiche in termini di scadenza, rendimento e modalità di pagamento degli interessi dovuti:

    • Buoni Ordinari del Tesoro (BOT): titoli a breve termine, della durata di 3, 6 e 12 mesi, privi di cedole.
    • Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ): titoli a breve termine, della durata di 3, 6 e 12 mesi, con cedola zero.
    • Certificati di Credito del Tesoro (CCT): titoli a medio termine, della durata di 2, 3 e 5 anni, con cedola annuale.
    • Buoni del Tesoro Poliennali (BTP): titoli a lungo termine, della durata di 3, 5, 7 e 10 anni, con cedola annuale.
    • Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea (BTP€i): titoli a lungo termine indicizzati all’inflazione europea, della durata di 3, 5 e 10 anni.

    Come acquistare titoli di stato

    Per noi Italiani i mercati di riferimento sono:

    MOT: Il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) è l’unico mercato obbligazionario regolamentato italiano.

    MOT è stato suddiviso in due segmenti, DomesticMOT ed EuroMOT, che si differenziano per il diverso sistema di liquidazione utilizzato. Sul primo segmento sono negoziati Titoli di Stato Italiani e altri titoli di debito liquidati attraverso il sistema di liquidazione nazionale, Euronext Securities Milan; sul secondo sono invece negoziati essenzialmente titoli di stato esteri, sovranazionali ed Eurobonds liquidabili attraverso I sistemi internazionali Euroclear e Clearstream Banking Luxembourg

    EXTRA MOT: è il sistema multilaterale di negoziazione (MTF) di Borsa Italiana per gli strumenti obbligazionari.

    Il mercato ExtraMOT è operato sulla piattaforma Millenium con caratteristiche microstrutturali analoghe a quelle del mercato regolamentato MOT.

    Il listino del mercato MTF include obbligazioni e altri titoli di debito già ammessi alle negoziazioni in un mercato regolamentato dell’Unione Europea portati in negoziazione su iniziativa di Borsa Italiana o su richiesta di un operatore. Il regolamento prevede inoltre la possibilità di ammettere alle negoziazioni titoli di Stato esteri e, a partire da maggio 2011, obbligazioni bancarie non quotate su domanda dell’emittente o di un operatore da esso incaricato.

    EURO TLX: Per effetto dell’operazione di fusione per incorporazione di EuroTLX SIM S.p.A. in Borsa Italiana S.p.A. efficace dal 1° gennaio 2020, l’organizzazione e la gestione del mercato EuroTLX è svolta da Borsa Italiana.

    Dal 1 aprile 2020, anche il mercato EuroTLX, è presente sul sito www.borsaitaliana.it, dove sono disponibili tutte le notizie, informazioni e comunicazioni prima diffuse sul sito eurotlx.com.

    Gli strumenti finanziari del Mercato EuroTLX sono ripartiti, sulla base delle loro caratteristiche e delle modalità di negoziazione, nei segmenti:

    • Bond-X per la negoziazione di obbligazioni e altri titoli;
    • Equity per la negoziazione di azioni e certificati rappresentativi di azioni;
    • Cert-X per la negoziazione di Covered Warrant e Certificates;
    • EuroTLXQuote per la negoziazione esclusivamente in modalità Request For Quote (RFQ) di qualsiasi tipologia di strumento finanziario ammissibile su EuroTLX

    La maggior parte delle banche italiane (e Directa SIM) hanno accesso a questi mercati, consentendoti di acquistare titoli di stato ed obbligazioni europee e di paesi amici (es. UK e USA) senza complicazioni. 

    La maggior parte dei broker esteri (eccezione: Interactive Brokers) ha un'offerta di obbligazioni che va tra il basso ed il nulla assoluto, pertanto se hai interesse a comprare obbligazioni è meglio evitarli.

    Se vuoi sapere quali broker utilizziamo ed i nostri pareri su diversi intermediari consulta l'articolo dedicato.

    Dopo aver trovato l'obbligazione che ti interessa sul sito del tuo broker/banca, puoi immettere un ordine. Per farlo dovrai indicare quanto nominale vuoi acquistare (es. 3000, equivalente a 3 lotti), dopodiché dovrai indicare un prezzo.

    Ricorda che il prezzo a cui verrà acquistata ti da indicazione del rendimento, se per esempio imposti un prezzo a 98, l'acquisto verrà eseguito solo se la borsa trova un venditore che vende a 98 ed il tuo guadagno sarà il 2%, siccome rimborsa a 100.

    Consigliamo di utilizzare ordini limite, ovvero con un prezzo massimo prefissato, così ti garantirai che verrà eseguito solo a quel prezzo (o inferiore) ed il tuo guadagno sarà quello che ti sei calcolato dal principio.

    Inserirli "multiday" ti permette di aspettare più giorni finché non viene trovato un venditore. Gli ordini "intraday" invece alle 17.30 vengono cancellati se non sono stati eseguiti (non è stato trovato un venditore). 

    Queste "impostazioni" valgono per qualsiasi ordine anche in caso di vendita.

    Dopo che hai completato l'acquisto troverai sul tuo conto le obbligazioni corrispondenti, se le porterai a scadenza il giorno della scadenza la posizione sarà cancellata e riceverai il controvalore direttamente sul conto. Nel mentre a ogni data di pagamento delle cedole le riceverai direttamente. Se hai scelto una banca o Directa, questi scaleranno automaticamente le tasse dai tuoi introiti.

    Cosa fare dopo aver acquistato

    Dopo aver acquistato un titolo di stato non dovrai fare altro che attendere la scadenza per ricevere l'intero valore nominale. Nel mentre incasserai automaticamente gli interessi qualora il titolo che hai acquistato li preveda.

    Non è richiesta alcuna azione da parte tua.

    Le tasse

    La tassazione delle obbligazioni in Italia è pari al 26% sia per quanto riguarda le cedole, sia per quanto riguarda le eventuali plusvalenze (differenza di prezzo tra acquisto e vendita o prezzo di acquisto e rimborso).

    E’ invece del 12,5% se l’obbligazione in questione è di un emittente in white list. L’elenco completo lo trovi qui. Sono in white list la maggior parte degli stati europei e molti stati stranieri. Per via del facile accesso ai titoli di stato europei e dell’assenza di rischio valuta, i titoli governativi dell’eurozona sono di gran lunga le obbligazioni più scambiate in Europa.

    Sfortunatamente la tassazione non è così semplice se si prendono in considerazione gli ETF, scelta estremamente popolare per quanto riguarda gli investimenti in azioni. Lo stato italiano identifica 2 categorie di reddito: quelli diversi e quelli da capitale.

    Sono redditi da capitale:

    • Cedole delle obbligazioni
    • Cedole e dividendi degli ETF e dei fondi
    • Plusvalenze da ETF

    Sono redditi diversi:

    • Plusvalenze / Minusvalenze di obbligazioni ed azioni
    • Minusvalenze da ETF
    • Plusvalenze / Minusvalenze da ETC (fondi simili agli ETF ma con trattamento legale differente, li approfondiremo in altri contenuti)

    Ho evidenziato il problema, nel caso unico e specifico degli ETF non si possono compensare minusvalenze e plusvalenze. Se vendi un azione guadagnando 20€ e ne vendi un’altra perdendoci 20€, non pagherai imposte perché compenserai la minusvalenza e la plusvalenza, essendo entrambi “redditi diversi”. Se vendi un ETF guadagnando € 20 e ne vendi un altro perdendo € 20, pagherai l’intera imposta del 26% sui € 20 di profitto “reddito da capitale” e accumulerai € 20 di minusvalenze “reddito diverso”.

    Come sopra descritto, le obbligazioni ti possono far guadagnare in 2 modi: gli interessi derivanti dal pagamento delle cedole sono considerati “redditi da capitale”. La differenza tra prezzo di acquisto e di rimborso/vendita invece è considerata un “reddito diverso”.

    Ipotizzando che hai acquistato un lotto di un’obbligazione con prezzo € 97, a scadenza guadagnerai: 1000-(97*10) = € 30. Siccome questi € 30 sono “redditi diversi” potrai scaricare quei € 20 di minusvalenza da ETF ed essere tassato solo sui restanti € 10.

    Questo rende le obbligazioni dette “sotto la pari” ovvero che acquisti a meno di € 100 più efficienti fiscalmente se investi anche in ETF. A meno di avere particolari strategie, a parità di rendimento sarà quindi preferibile un’obbligazione con cedola inferiore e prezzo inferiore, ad una che paga cedole più elevate ma con un prezzo di acquisto maggiore.

    Se utilizzi Directa SIM o una Banca, questi penseranno a pagare le imposte automaticamente coi fondi del tuo account, perché operano in regime Amministrato