In questo articolo

  • Cos'è il ribilanciamento?
  • Perché NON ribilanciare?
  • Quando ribilanciare?

Ribilanciamento: quando è davvero necessario ribilanciare?

F
Financedrip
14 Marzo 2024
Condividi l'articolo:

Ribilanciamento

Quando è davvero necessario?

Cos'è il ribilanciamento?

Il ribilanciamento del portafoglio è il processo di riallineamento degli investimenti a una determinata strategia di allocazione degli asset. Questa strategia di allocazione degli asset determina quanto investire in diverse classi di attività, come azioni, obbligazioni, ETF, immobili e altre forme di investimento. Il ribilanciamento viene eseguito per mantenere il portafoglio allineato agli obiettivi di investimento e ai livelli di rischio desiderati dall'investitore.

Ci sono diversi motivi per cui si esegue il ribilanciamento del portafoglio:

  • Mantenere l'asset allocation target: Nel tempo, le performance degli investimenti possono causare deviazioni rispetto alla strategia di allocazione originale. Ad esempio, se le azioni si apprezzano più velocemente rispetto alle obbligazioni, la quota di azioni nel portafoglio potrebbe aumentare rispetto alla quota desiderata. Il ribilanciamento viene eseguito per riportare il portafoglio ai livelli desiderati di asset allocation.
  • Controllo del rischio: Diversificare gli investimenti su una varietà di classi di attività può ridurre il rischio complessivo del portafoglio. Il ribilanciamento aiuta a mantenere questa diversificazione nel tempo, riducendo il rischio associato a una sovraesposizione a un particolare tipo di asset.
  • Massimizzare i rendimenti: Il ribilanciamento del portafoglio può aiutare a sfruttare le opportunità di investimento e ridurre le perdite, garantendo che il portafoglio sia adeguatamente posizionato per sfruttare le tendenze di mercato emergenti.
Il ribilanciamento può essere eseguito in diversi modi, inclusi il vendere o acquistare determinati investimenti per riallineare il portafoglio alla strategia di asset allocation desiderata, o semplicemente investendo nuovi capitali in modo tale da raggiungere gli obiettivi di allocazione.

Ne abbiamo parlato approfonditamente e con esempi in questo articolo: Come fare il ribilanciamento del portafoglio? Le strategie migliori da usare (financedrip.com)

Perché NON ribilanciare?

Come abbiamo visto ribilanciare è un attività potenzialmente molto utile, in grado di mantenere allineato il portafoglio con i nostri obiettivi di investimento. Darsi una cadenza precisa per i ribilanciamenti può altresì aiutare l'investitore a rimanere costante nella sua operatività.

Nonostante i benefici del ribilanciamento del portafoglio, ci sono anche alcuni potenziali svantaggi o contro da considerare:

  1. Costi di transazione: Il ribilanciamento del portafoglio può comportare costi di transazione, inclusi commissioni di negoziazione, spread di mercato e eventuali imposte sulle plusvalenze se si vendono investimenti con profitti. Questi costi possono erodere i rendimenti complessivi del portafoglio, specialmente se il portafoglio è ribilanciato frequentemente.
  2. Impatto fiscale: Se si vendono investimenti con plusvalenze, ciò potrebbe comportare l'imposizione fiscale sulle guadagni realizzati. Questo può ridurre l'efficacia del ribilanciamento in termini di massimizzazione dei rendimenti netti.
  3. Potenziale per perdere opportunità di guadagno: Il ribilanciamento potrebbe comportare la vendita di investimenti che continuano a crescere nel valore a lungo termine. Questo potrebbe significare perdere potenziali opportunità di guadagno se gli asset venduti continuano a esibirsi bene nel tempo.
  4. Complessità e stress decisionale: Il processo di ribilanciamento del portafoglio può essere complesso e richiedere una valutazione approfondita degli obiettivi di investimento, della strategia di allocazione degli asset e delle condizioni di mercato. Questo può essere fonte di stress decisionale per gli investitori, specialmente se non hanno familiarità con i principi di investimento o se sono influenzati dalle emozioni durante periodi di volatilità di mercato.

I primi due punti riguardano perdite certe, in quanto i costi di transazione e l'impatto fiscale per quanto sia possibile ridurli vanno in ogni caso ad intaccare il portafoglio.

Ultimamente su YouTube alcuni content creator hanno iniziato a considerare di non ribilanciare il portafoglio, condividendolo con gli iscritti. Tuttavia, non ribilanciare affatto potrebbe portarti ad avere un portafoglio molto distante dai tuoi obiettivi di rischio/volatilità/rendimento e duration, pertanto non lo consigliamo.

Al fine di avere un approccio più "pratico", proviamo a dare alcune possibili linee guida, tenendo in considerazione vari scenari:

Quando ribilanciare?

Se investi a PIC, non fa grande differenza se ribilanci una o due volte l'anno. E' in ogni caso improbabile sapere se quello che stai vendendo crescerà nei prossimi 6/12 mesi. Si potrebbe scegliere un ribilanciamento più frequente per approfittare della volatilità degli asset. Se per esempio un titolo si muove molto, ribilanciarlo più di frequente andrà a ridurre la volatilità dello strumento grazie agli acquisti più corposi quando è in perdita.

Se investi a PAC, la scelta migliore sarebbe evitare le vendite e puntare sulla nuova liquidità, incrementando per primi gli asset che sono sotto obiettivo. E' possibile che la nuova liquidità non sia abbastanza, e allora che si fa?

Facciamo un esempio:

Portafoglio a PAC obiettivo:

  • 30% USA
  • 30% EU
  • 40% Global aggregate

Durante il giorno del mese in cui vuoi ribilanciare lo trovi così:

  • 25% USA
  • 33% EU
  • 42% Global aggregate

La tua liquidità da mettere in USA lo riporta al 28%

  • 28% USA
  • 31% EU
  • 41% Global aggregate

è davvero necessario vendere europa o obbligazioni?

Essere pignolo ti costerebbe capital gain su due posizioni, mentre il rendimento atteso è il medesimo.

Non hai modo di sapere se fino al prossimo ribilanciamento quel 3% di differenza tra USA ed EU farà meglio o peggio, probabilmente non sarà nemmeno rilevante in termini di capitale.

In termini di rischio, il rischio valuta è simile, così come quello specifico e sistemico. Pertanto non si è spostato dalla allocazione originale. Basterà accumulare un po' di più su USA anche il mese prossimo.

Se invece a seguito di un crollo ti fossi ritrovato un 40/60, in quel caso sarebbe stato molto più giustificato vendere parte delle obbligazioni. Un 40/60 avrebbe un profilo rischio/rendimento piuttosto diverso e non più in linea coi tuoi obiettivi.

Darsi un margine di tolleranza può servire anche a chi investe col PIC, potresti darti un margine di tolleranza fin dal principio della nascita della strategia (es: 5% di tolleranza al rialzo/ribasso, se lo supera ribilanci per intero). Ad ogni modo è utile valutare la situazione nel complesso per comprendere se il nuovo portafoglio (quello non ancora ribilanciato) si discosta troppo dai nostri obiettivi, rendendo necessario effettuare compravendita e pagare tasse.