In questo articolo

  • Investire con buon senso: cosa significa
  • Diversificare gli investimenti
  • Badare al rischio valutario
  • Le obbligazioni servono a proteggere il patrimonio
  • Bilanciare il rischio azionario
  • Utilizzo di fattoriali
  • Un esempio di portafoglio da padre di famiglia
  • Consigli ulteriori

Investire con buon senso: come investirebbe un buon padre di famiglia

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Financedrip
11 Agosto 2023
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Investire con buon senso

Come investirebbe il buon padre di famiglia, riducendo i rischi

Investire con buon senso: cosa significa

Investire con buon senso significa investire in modo consapevole e ragionato, tenendo conto delle proprie esigenze e dei propri obiettivi finanziari. In generale, investire con buon senso significa evitare di prendere decisioni affrettate o basate su informazioni incomplete o poco chiare.

Il celebre benjamin Graham, scrittore del libro sugli investimenti più famoso mai scritto: The intelligent investor, suggeriva di investire in aziende di grandi dimensioni, non eccessivamente care e con una solida situazione finanziaria. In questo articolo ci spingeremo oltre e definiremo anche alcune decisioni sagge/opportune che puoi applicare per evitare di esporti a rischi eccessivi e migliorare il profilo rischio/rendimento del portafoglio.

Diversificare gli investimenti

Diversificare gli investimenti significa investire in modo tale da ridurre il rischio di perdite economiche. In pratica, si tratta di acquistare un mix di strumenti finanziari che abbiano caratteristiche diverse tra loro, in modo da non concentrare il proprio denaro in un solo tipo di investimento. In questo modo, se un investimento dovesse andare male, gli altri potrebbero compensare le eventuali perdite.

Per diversificare gli investimenti è possibile adottare diverse strategie. Ad esempio, si può diversificare per classe di investimento (azioni, obbligazioni, liquidità, immobili ecc.), per settore economico (energia, tecnologia, finanza ecc.), per area geografica (Europa, Asia, America ecc.). 

Consigliamo di diversificare il proprio portafoglio acquistando sia azioni che obbligazioni. Le azioni di aziende di tutto il mondo e di tutti i settori economici così da ridurre al massimo il rischio di un singolo paese / settore.

L'oro si è spesso rivelato un terzo asset molto utile per ridurre il rischio in quanto quando le azioni vanno molto male tendenzialmente si apprezza. I reits possono essere un ulteriore elemento di diversificazione del rischio azionario in quanto non hanno sempre un andamento simile.

Badare al rischio valutario

Il rischio valutario è il rischio che il valore di un investimento possa essere influenzato negativamente dal deprezzamento della valuta. Ad esempio, se si investe in un’azienda americana e il dollaro si deprezza rispetto all’euro, il valore dell’investimento diminuirà.

Per ridurre il rischio valutario, è possibile adottare diverse strategie. Ad esempio, si può investire in strumenti finanziari che sono denominati nella stessa valuta del proprio paese di residenza. In questo modo, si evita di dover effettuare cambi valutari e si riduce il rischio di perdite legate al deprezzamento di una valuta.

Consigliamo una prudente sovraesposizione europea al fine di ridurre il rischio valutario. Oppure l'utilizzo mirato di pochi strumenti con copertura valutaria.

L'europa ha anche il vantaggio di essere molto diversificata a livello settoriale, le azioni degli indici europei spaziano dalla sanità alla finanza, le industrie, i beni di consumo e altro. Questo diversifica molto il rischio di crisi di un singolo settore e rappresenta un'esposizione più difensiva rispetto agli investimenti in azioni americane, notoriamente concentrati su volatili titoli tecnologici.

Un'equa divisione tra valute forti come euro, dollaro, sterlina e franco svizzero può migliorare le performances a lungo termine ed essere un fattore difensivo.

Le obbligazioni servono a proteggere il patrimonio

Le obbligazioni servono prevalentemente per proteggere il capitale investito e per generare un flusso di reddito regolare. Le obbligazioni investment grade sono titoli di qualità medio-alta e sono generalmente associati a emittenti di più grandi dimensioni, con business più stabili e bilanci più solidi (minore indebitamento, minore leva finanziaria).

I titoli di stato sono considerati difensivi perché sono emessi dallo stato e quindi considerati meno rischiosi rispetto ad altri tipi di obbligazioni. Pari modo le obbligazioni con una durata residua media o bassa subiscono meno oscillazioni di quelle a durata lunga.

Al contrario, le obbligazioni high yield sono titoli a reddito fisso che offrono cedole più elevate rispetto ad altre obbligazioni, ma hanno un rating creditizio più basso e un rischio di inadempienza maggiore. Questo significa che il prezzo delle obbligazioni high yield può variare in funzione delle condizioni economiche e della performance dell'emittente.

In generale, le obbligazioni high yield comportano un rischio più elevato di default e possono subire improvvise e marcate oscillazioni dei prezzi.

Un'investitore prudente non dovrebbe investire in obbligazioni high yield ma preferire titoli di stato, soprattutto europei e quindi privi di rischio cambio. Acquistare i titoli di stato europei singolarmente garantirà il capitale a scadenza, mentre per Treasury americani o Gilt inglesi acquistare un ETF darà la possibilità di scegliere quando vendere, valutando il cambio valuta.

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Bilanciare il rischio azionario

Per investire con buon senso è opportuno e prudente diversificare le partecipazioni azionarie su numerose aziende di paesi diversi, a tal fine possono essere utili ETF geografici.

Ad esempio la parte azionaria di un portafoglio potrebbe avere:

  • ETF azioni nord America 40%
  • ETF azioni Europa 30%
  • ETF azioni paesi del pacifico 15%
  • ETF azioni paesi emergenti 15%

in questo modo si otterrebbe un'ampia diversificazione geografica, maggiore ancora che acquistando un singolo ETF "globale" (il quale rimane comunque un'ottima opzione per semplificare, nonostante sia piuttosto concentrato sugli stati Uniti).

Scegliendo ETF che investono indiscriminatamente si ottiene anche una diversificazione settoriale, siccome le varie aree geografiche hanno differenti economie. Evitare azioni singole aiuta a non concentrare il rischio, è molto difficile riuscire a capire quali azioni faranno bene prese singolarmente.

Alcuni articoli che potrebbero interessarti sugli ETF: portafogli con etf, guida agli ETF

Utilizzo di fattoriali

Alcuni ETF investono in azioni seguendo dei "principi" detti "fattori di investimento". Alcuni fattori hanno dimostrato nel tempo di avere un miglior rapporto rischio/rendimento, riducendo le perdite durante i cali di mercato: 

  • Quality: gli indici qualità vanno ad escludere da indici "classici" tutte quelle aziende con caratteristiche di indebitamento elevato, crescita degli utili bassa, ritorno sugli investimenti basso o rapporto prezzo utili molto alto. Questo genere di indici è il più simile ad un indice tradizionale basato sulla capitalizzazione, il filtro qualitativo ha dimostrato di migliorare la performances nei cali di mercato, oltre ad evitare bolle speculative e value trap (ovvero aziende che non generano utili o molto indebitate).

Il fattore quality è indicato per tutti quegli investitori che preferiscono avere in portafoglio solo aziende con una posizione finanziaria solida. A costo di "perdersi" eventuali crescite vertiginose del prezzo di aziende con un grande potenziale ma una situazione più incerta. Anche questo fattore ha sovraperformato gli indici globali classici su orizzonti di tempo lunghi.

Esempi ETF: 

Quality globaleXtrackers MSCI World Quality Factor

Quality europaiShares Edge MSCI Europe Quality Factor

  • Low Volatility: un indice a bassa volatilità comprende aziende che presentano un'oscillazione del prezzo minore della media. Queste aziende solitamente hanno un modello di business stabile e prevedibile, che rende le oscillazioni di prezzo inferiori e riduce sensibilmente eventi di speculazione. Queste aziende tipicamente operano in settori quali: telecomunicazioni, energia, farmaceutica, cibi e bevande, utilities e finanziari. Alcuni esempi di aziende contenute in un indice globale a bassa volatilità sono PepsiNestleJohnson & JohnsonVerizonMerck.

Queste aziende non hanno un'aspettativa di grande crescita, ma hanno una posizione finanziaria solida e generano elevati utili, pertanto pagano dividendi sopra la media e sono un'ottima scelta per investitori difensivi. Storicamente hanno sovraperformato il mercato grazie alla capacità di soffrire meno le crisi.

Esempi ETF:

Low volatility globale: iShares Edge MSCI World Minimum Volatility

Low volatility europaiShares Edge MSCI Europe Minimum Volatility

Non cé garanzia che i fattori continuino ad avere performances superiori al mercato generale, per cui è saggio non esagerare con il loro utilizzo in portafoglio.

Un esempio di portafoglio da padre di famiglia

Un esempio di portafoglio "con la testa sulle spalle", bilanciato e diversificato:

  • 12% ETF azioni USA
  • 10% ETF azioni Europa
  • 4% ETF azioni pacifico
  • 4% ETF azioni paesi emergenti
  • 10% ETF Low volatility globale
  • 20% ETF Treasury americani scadenza media
  • 30% singoli titoli di stato europei su diversi paesi, di cui alcuni inflation linked
  • 5% ETF Gilt UK
  • 5% Oro

Consigli ulteriori

  • Evitare fondi attivi. Sono inutilmente costosi e poco trasparenti
  • Evitare di farsi prendere dalla FOMO, mantenere la stessa allocazione
  • Evitare di farsi prendere dalla paura, investire di più quando i mercati calano
  • Evitare di avere un'elevata parte del capitale in asset Italiani. Il nostro paese non è particolarmente solido e la performance del nostro mercato azionario è notoriamente debole.