In questo articolo

  • Cos'è il value factor
  • I pro
  • I contro
  • In cosa investe il value?
  • I migliori ETF value

ETF Value, quali sono i migliori, come funziona il value Factor

F
Financedrip
11 Ottobre 2023
Condividi l'articolo:

ETF Value

Come investire nel value factor

Cos'è il value factor

Il "value factor" è un concetto chiave nell'ambito degli investimenti e delle strategie di investimento. Rappresenta uno dei principali fattori di rischio e rendimento utilizzati nell'analisi finanziaria e nella costruzione di portafogli. Il value factor si basa sull'idea che le azioni di alcune società siano sottovalutate rispetto al loro valore intrinseco, il che può creare opportunità di investimento.

Ecco come funziona il value factor negli investimenti:

  • Valutazione delle azioni: Il value factor si concentra sulle azioni di società che sono considerate "value stocks" o "azioni value". Queste azioni sono caratterizzate da valutazioni relativamente basse rispetto a misure di valore come il rapporto prezzo/utili (P/E ratio), il rapporto prezzo/valore contabile (P/B ratio), e altre metriche di valutazione.
  • Ricerca di opportunità: Gli investitori che seguono il value factor cercano opportunità di investimento in azioni di società che sono state sottovalutate dal mercato. Queste azioni potrebbero essere scambiate a prezzi inferiori rispetto a quanto suggerirebbe il loro reale valore intrinseco.
  • Pazienza: Gli investitori value cercano di acquistare azioni value e mantenerle nel loro portafoglio nel lungo termine, aspettandosi che il mercato alla fine riconosca il loro vero valore e che i prezzi delle azioni aumentino.
  • Rendimenti e rischi: Le azioni value spesso offrono potenziali rendimenti elevati, ma possono anche essere associate a rischi. Le società value potrebbero essere in difficoltà o in un settore in declino, il che potrebbe influire negativamente sulle loro prospettive future. Pertanto, investire in azioni value richiede una rigorosa analisi e una diversificazione adeguata per mitigare i rischi.
  • Diversificazione: Gli investitori spesso incorporano il value factor in una strategia di investimento più ampia. Ad esempio, potrebbero costruire un portafoglio che include sia azioni value che azioni growth (società con prospettive di crescita elevate), al fine di bilanciare i rischi e i rendimenti.
  • Monitoraggio costante: Poiché le condizioni di mercato e l'appeal delle azioni value possono variare nel tempo, gli investitori devono monitorare costantemente il loro portafoglio e adattare la loro strategia di investimento in base alle condizioni di mercato attuali.
In sintesi, il value factor nei investimenti si concentra sull'acquisto di azioni di società che sono considerate sottovalutate dal mercato e che hanno il potenziale per un'apprezzamento futuro. Tuttavia, questa strategia comporta rischi, e gli investitori dovrebbero condurre ricerche rigorose e diversificare il loro portafoglio per gestire questi rischi.

Se acquisti un ETF sarà la società d'investimento ad occuparsi della costruzione e del mantenimento dell'indice. E' però importante che tu capisca come funziona prima di investirci a occhi chiusi.


I pro

I principali pro del value factor sono i seguenti:

  • Potenziale per rendimenti superiori: Uno dei principali vantaggi del value factor è il suo potenziale per offrire rendimenti superiori. L'acquisto di azioni value a prezzi convenienti può portare a guadagni significativi quando il mercato alla fine riconosce il loro vero valore. Questo è particolarmente evidente in periodi in cui ci sono oscillazioni nei mercati e i prezzi delle azioni sono irrazionalmente bassi.
  • Storia di successo a lungo termine: Storicamente, le strategie value hanno dimostrato di avere successo a lungo termine, generando rendimenti solidi. Questo ha portato molti investitori a considerare il value factor come una componente importante delle loro strategie di investimento.


Come si può notare dal grafico la performance è notevole in un lunghissimo orizzonte temporale.

  • Dividendi e flussi di cassa: Molte azioni value sono emesse da società che generano flussi di cassa costanti e distribuiscono dividendi. Questo può essere attraente per gli investitori in cerca di entrate costanti, come i pensionati o coloro che cercano un reddito passivo.
  • Prospettive di lungo termine: Gli investimenti basati sul value factor sono spesso orientati al lungo termine. Questo approccio si adatta bene agli investitori che hanno una visione a lungo termine e sono disposti a aspettare che il mercato riconosca il valore intrinseco delle azioni value.
  • Concentrazione sulla redditività e sui fondamentali: Le strategie value si concentrano sulla redditività e sui fondamentali delle società. Questo può fornire una base solida per l'investimento, concentrandosi su aspetti come il rapporto prezzo/utili, il rapporto prezzo/valore contabile, il dividendo, ecc.

Qui a seguito ulteriori pro che sono enfatizzati dall'utilizzo di ETF, che riducono i bias dell'investitore e gli consentono di diversificare più efficacemente.

  • Riduzione dell'errore di valutazione: Poiché le azioni value sono spesso considerate sottovalutate, gli investitori che seguono il value factor sperano di ridurre l'errore di valutazione. Cioè, pensano che il mercato abbia valutato erroneamente queste azioni, e il loro vero valore sia superiore a quanto suggerisce il prezzo corrente.
  • Riduzione dell'effetto gregge: Gli investitori value spesso non seguono la folla. Ciò significa che possono prendere decisioni d'investimento controcorrente, evitando di comprare azioni quando sono in piena espansione e vendendo quando sono sotto pressione. Questo può ridurre l'effetto gregge e limitare i rischi di "bolla speculativa".
  • Diversificazione del portafoglio: L'integrazione del value factor in un portafoglio di investimenti può aiutare a diversificare il rischio. Le azioni value tendono ad avere una correlazione diversa rispetto alle azioni growth e ad altri asset finanziari, il che significa che possono aiutare a ridurre il rischio complessivo di un portafoglio.

I contro

    I principali contro del value factor sono i seguenti:

    • Rischio di valore in declino: Uno dei principali svantaggi delle azioni value è che il valore a cui sono scambiate potrebbe essere in declino per una ragione valida. Potrebbe trattarsi di società in difficoltà finanziarie, in settori in declino o con prospettive di crescita limitate. In tal caso, gli investitori potrebbero subire perdite significative.
    • Lunghe fasi di sottoperformance: Le strategie value possono attraversare lunghe fasi di sottoperformance in cui le azioni value non riescono a battere il mercato o le azioni growth. Queste fasi possono testare la pazienza degli investitori e portarli a dubitare della validità del value factor.
    • Mercato irrazionale: Le strategie value si basano sull'idea che il mercato valuti erroneamente alcune azioni. Tuttavia, il mercato può spesso essere irrazionale a breve termine, il che significa che le azioni value potrebbero rimanere sottovalutate più a lungo del previsto.
    • Errore di valutazione persistente: Sebbene l'idea principale delle strategie value sia che il mercato valuti erroneamente alcune azioni, potrebbe anche accadere che il mercato abbia ragione. In altre parole, alcune azioni value potrebbero essere sottovalutate per un motivo valido, e il loro valore potrebbe non aumentare nel tempo.
    • Sensibilità alle condizioni economiche: Le azioni value spesso sono più sensibili alle condizioni economiche globali. In periodi di recessione economica, le azioni value potrebbero subire una performance peggiore rispetto alle azioni growth. Questa sensibilità alle condizioni economiche può comportare rischi aggiuntivi.
    • Rischi di settore: Le strategie value spesso portano gli investitori a investire in settori specifici dell'economia che sono stati trascurati dal mercato. Questo può comportare rischi legati a determinati settori, come l'energia, i beni di consumo ciclici o i servizi finanziari, che possono essere influenzati da fattori specifici del settore.

    Questo si è visto ad esempio durante il lungo bull market a seguito della crisi del 2008, nel quale le azioni tech hanno fortemente sovraperformato, anche grazie all'abbondanza di liquidità sul mercato.

    Contro ulteriori che si applicano a chi non investe in ETF:

    • Difficoltà di selezione delle azioni: La selezione delle azioni value richiede una rigorosa analisi finanziaria. Gli investitori devono individuare le società sottostimate e distinguere tra quelle che rappresentano vere opportunità e quelle in declino. Questa analisi può essere complessa e richiede competenze specifiche.
    L'investitore che non utilizza ETF deve inoltre scontrarsi con l'analisi fondamentale, ovvero quel processo matematico attuo a determinare la possibile sottovalutazione di un azienda. Come abbiamo analizzato in questo articolo, l'analisi fondamentale richiede che l'investitore faccia stime e previsioni, il che può facilmente generare errori. Le stime e le previsioni infatti possono subire i bias psicologici dell'investitore, falsando quindi i risultati della valutazione.
    • Diversificazione limitata: Le strategie value possono portare a una diversificazione limitata del portafoglio, poiché gli investitori potrebbero concentrarsi su un numero limitato di azioni value. Questo può aumentare il rischio specifico del portafoglio.

    In realtà questo è vero anche per gli ETF,  tuttavia un investitore che valuta aziende singolarmente avrà dei settori in cui è più ferrato e nei quali tenderà ad investire di più, riducendo quindi la diversificazione. Anche il grande Warren Buffett ha ammesso di faticare a valutare aziende di settori di cui non è competente, mentre dimostra grande conoscenza del mondo finanziario/bancario.

    In cosa investe il value?

    Le aziende il cui prezzo è correlato a delle prospettive di crescita futura, solitamente presentano un prezzo più elevato se rapportate ai fondamentali, questo perché gli investitori si attendono che gli utili cresceranno molto e quindi sono disposti a spendere di più, ad esempio per Amazon e Tesla.

    Le aziende con dei business molto stabili e con poco margine di crescita, sono più facili da valutare e quindi il loro prezzo sarà più strettamente correlato al business e quindi ai fondamentali. Ad esempio British American Tobacco e Pfizer.

    Di conseguenza il value factor si concentra su quei settori economici che presentano solitamente dei buoni fondamentali, come i software a noleggio, le aziende che producono farmaci tradizionali, tabacco, petrolio, banche, beni di prima necessità ecc... Insieme a queste si trovano anche aziende il cui valore è depresso, sensato o meno che sia.

    Infine, è bene sottolineare che mercati diversi tendono ad avere valutazioni diverse. Gli Stati Uniti sono un mercato da cui gli investitori si aspettano una performance complessivamente migliore, per cui le aziende USA a parità di business tendono ad essere più costose di quelle estere. Al contrario, il Giappone ha un economia stagnante ed è attesa una crescita inferiore (si parla di aspettative, ricordo), per cui le aziende Giapponesi saranno spesso più economiche, a parità di business. 

    Le azioni cinesi per fare un altro esempio subiscono la paura degli investitori per eventuali eventi geopolitici, quindi godono di meno attrattiva ed il prezzo tende a rimanere inferiore. E' particolarmente evidente nel caso della Cina ma accade per tutti i paesi emergenti.

    Per via di questa tendenza delle aziende Statunitensi ad essere più costose della media, gli ETF value sono meno concentrati sugli USA dei classici ETF globali

    I migliori ETF value

    Su borsa italiana sono presenti molti ETF value, questo perché la valutazione delle stocks può essere fatta secondo criteri matematici diversi. UBS ad esempio utilizza un sistema diverso da iShares, che a sua volta è diverso da Ossiam.

    Gli ETF più gettonati sono:

    I primi due investono globalmente, il terzo solo nei mercati europei, il che può essere utile in una strategia di bilanciamento.