In questo articolo
- Cosa sono gli ETF?
- Prima di costruire un portafoglio di ETF cosa devi sapere?
- La diversificazione è importante
- Quante azioni e quante obbligazioni dovrei acquistare?
- Come trovare l'ETF giusto, esempio PRATICO
- Dove si possono acquistare ETF?
- Quanti ETF comprare?
- Quali ETF sono consigliabili per i neofiti?
- Cosa fare dopo aver comprato ETF?
- E invece cosa sono ETC , ETP ed ETN?
- Il rischio di cambio valuta
Come costruire semplicemente un portafoglio di ETF
Financedrip
29 Dicembre 2023Portafogli con ETF
Semplici da costruire e bilanciare
Cosa sono gli ETF?
Gli ETF (exchange-traded fund) sono dei fondi di investimento a gestione passiva, che hanno la finalità di replicare un indice di riferimento e che sono quotati in borsa con le stesse modalità di azioni ed obbligazioni. Gli ETF funzionano come una sorta di “pacchetto” di titoli, che è possibile acquistare e vendere in modo semplice e diretto in borsa come per delle normali azioni o obbligazioni. Ciò significa che, a differenza di altri fondi d’investimento che richiedono la gestione attiva di un gestore di portafoglio, gli ETF sono estremamente trasparenti e hanno costi di gestione molto bassi. Si caratterizzano per il fatto di avere come unico obiettivo quello di replicare l'andamento dell'indice sottostante, senza alcuna discrezionalità del gestore del fondo.
Gli ETF possono investire su numerosissimi indici di diverso tipo e natura, tra cui:
- Indici obbligazionari, che possono essere titoli di stato o titoli di società private dell’area euro e non;
- Indici azionari rappresentativi di singoli mercati e di intere aree geografiche;
- Indici azionari dei mercati emergenti.
Inoltre, ci sono ETF che investono in materie prime come l'oro o il petrolio greggio e altri che investono in aziende che operano nel settore.
Prima di costruire un portafoglio di ETF cosa devi sapere?
Per costruire un portafoglio di ETF, il primo passo è determinare l'obiettivo per la creazione del portfolio; ad esempio; considera le aspettative di rendimento, il rischio, l'orizzonte temporale, le esigenze di reddito richieste (puoi optare per ETF a reddito fisso o ETF azionari che pagano dividendi più alti). Successivamente, è necessario includere più asset e creare così la diversificazione. Per ogni classe di investimento, dovrai semplicemente scegliere i migliori ETF.
Per scegliere un ETF è importante capire quali sono le caratteristiche da prendere in considerazione. Ecco alcuni criteri da considerare:
- La strategia di replica del sottostante, che può essere fisica o sintetica (per i meno esperti meglio scegliere la prima, che vuol dire che il fondo comprerà direttamente le azioni o le obbligazioni da mettere nell'ETF)
- La liquidità del fondo, ovvero quanto è scambiato.
- Le valute del sottostante, se per esempio investe in azioni in dollari, quel fondo avrà rischio cambio.
- Il TER, ovvero il costo di gestione annuo.
- Se ad accumulazione o distribuzione. Il primo reinveste i profitti, il secondo paga cedole e dividendi all'investitore.
Il primo passo nella selezione di un ETF è definire il segmento di mercato ovvero il tipo di asset da acquistare. È possibile scegliere ETF che si concentrano su classi di attività come ETF azionari, a reddito fisso e su materie prime e tali scelte di solito offrono risultati diversi.
La diversificazione è importante
La diversificazione degli investimenti consiste nell'investire in una varietà di asset e titoli diversi al fine di ridurre il rischio. Investire in una sola tipologia di asset o in un singolo titolo può essere molto rischioso, poiché il valore di quell'asset può variare in modo significativo a causa di fattori come le fluttuazioni dei mercati, gli eventi economici o le variazioni delle condizioni del settore.
Diversificando il proprio portafoglio investendo in molteplici azioni di diverse società, obbligazioni, immobili e altro ancora, si riduce il rischio di perdere il proprio denaro in caso di fallimento di una specifica azienda o uno stato.
La diversificazione del portafoglio è una strategia importante per gli investitori che vogliono ridurre il rischio e ottenere migliori rendimenti. Tuttavia, è importante notare che la diversificazione del portafoglio non elimina completamente i rischi.
Le due componenti fondamentali di qualunque portafoglio sono azioni ed obbligazioni. Le azioni hanno una volatilità ed un rendimento maggiori e sono particolarmente idonee per tratte profitti a lungo termine e proteggere dall'inflazione. Le obbligazioni hanno un prezzo più stabile e dei rendimenti contenuti, sono pertanto meno rischiose ed hanno il principale fine di protezione del capitale.
Nella maggior parte dei periodi il prezzo di azioni ed obbligazioni non si muove nello stesso modo e quando le azioni crollano lo stesso non accade alle obbligazioni. Prenderli insieme pertanto riduce il rischio ed aumenta le performances poiché si avranno inferiori oscillazioni sui rendimenti.
Immobili e materie prime possono essere valide aggiunte ad un portafoglio per diversificare il rischio.
Investire in immobili può includere l'acquisto di proprietà per la locazione, l'acquisto di terreni o l'acquisto di edifici per la ristrutturazione e la rivendita. Le materie prime, come l'oro o il petrolio, possono essere acquistate come investimenti fisici o tramite fondi.
Questi tipi di investimenti possono aiutare a diversificare il rischio del portafoglio poiché il loro valore può variare indipendentemente dalle fluttuazioni dei mercati azionari o obbligazionari. Ad esempio, il valore degli immobili può aumentare anche quando i mercati azionari sono in calo, fornendo una fonte di stabilità al portafoglio.
Allo stesso modo, le materie prime possono fornire una copertura contro l'inflazione poiché il loro valore tende ad aumentare quando i prezzi al consumo aumentano.
Quante azioni e quante obbligazioni dovrei acquistare?
La decisione di acquistare più azioni o obbligazioni dipende dalle preferenze di investimento dell'investitore e dai suoi obiettivi a lungo termine.
Gli investitori con un profilo di rischio più elevato potrebbero preferire di investire la maggiore parte del loro portafoglio in azioni per cercare un rendimento elevato a lungo termine, mentre gli investitori con un profilo di rischio più basso potrebbero preferire di investire una maggiore percentuale del loro portafoglio in obbligazioni per cercare una maggiore stabilità del rendimento.
L'orizzonte temporale dell'investitore è fondamentale, se ci si può permettere di non toccare i fondi per lunghi periodi, ha senso acquistare più azioni che obbligazioni, al contrario se si hanno spese previste a breve o una bassa propensione al rischio, ha senso acquistare più obbligazioni che azioni.
Anche i flussi di cassa sono importanti, se le tue entrate riescono a malapena a coprire le tue spese, rischiare molto potrebbe non essere la scelta migliore. Se invece ogni mese metti da parte molto, questo può permetterti di acquistare più quote sui ribassi di mercato.
I portafogli aggressivi adatti ad investitori di lungo termine, tipicamente contengono una alta quantità di azioni, superiore al 50%, gli ETF vengono spesso preferiti ad accumulo per posticipare la tassazione.
I portafogli difensivi adatti ad investitori prudenti, tipicamente contengono più obbligazioni che azioni, e molte di queste sono di tipo Investment grade, ovvero di emittenti considerati sicuri. Gli ETF vengono spesso preferiti a distribuzione per garantire un flusso di cassa.
I portafogli bilanciati spesso hanno il miglior rapporto rischio/rendimento e variano dal 40/60 al 60/40.
Come trovare l'ETF giusto, esempio PRATICO
Prima di cercare un ETF (ne esistono centinaia) è opportuno avere un idea di quale tipologia di asset vuoi acquistare. Immaginiamo per esempio di voler acquistare un ETF che investe su azioni globali (di tutto il mondo) una scelta estremamente popolare tra i giovani investitori.
1. financedrip ha un pratico strumento di ricerca, accedi col tuo account e recati qui.
2. Clicca su filtro in alto a destra, quindi vai ad impostare i filtri che ti servono, nel nostro esempio in classe di asset, inserisci azioni, in regione fai una spunta su mondo, su replica consigliamo di spuntare le opzioni a replica fisica.
La politica di distribuzione è una scelta soggettiva, gli ETF a distribuzione ti pagano direttamente cedole e dividendi, andando a generare un flusso costante di entrate. Gli ETF ad accumulazione invece reinvestono automaticamente i profitti per incrementare il valore delle quote. La distribuzione è pratica per ottenere delle entrate extra ed i proventi possono essere utilizzati per ribilanciare andando ad acquistare quote di altri ETF, l'accumulazione ha il vantaggio di posticipare le tasse a quando venderai delle quote, in quanto cedole e dividendi da ETF sono tassati al 26%.
In questo esempio selezioniamo distribuzione. Se non hai particolare preferenza per borse estere, su Exchange seleziona borsa Italiana. Questa è la borsa di riferimento per tutti gli intermediari italiani ed in molti casi è la più conveniente.
3. Dopo aver filtrato gli ETF ti troverai davanti un elenco molto ridotto, ti consigliamo di indirizzarti su ETF di grandi dimensioni (molto facili da acquistare e vendere, minor rischio di liquidità) e con TER bassi (economici).
Dove si possono acquistare ETF?
In Italia non è possibile acquistare direttamente gli ETF dall’emittente (come ad esempio Vanguard). E’ dunque necessario utilizzare una banca o un broker online che faccia da intermediario.
Per farlo con la banca bisogna aprire un conto titoli, ovvero un conto dove la banca deterrà gli investimenti per conto del cliente.
I broker online sono delle società di intermediazione mobiliare ed offrono piattaforme economiche e spesso ben attrezzate per l'investitore medio.
I broker esteri offrono il regime dichiarativo per cui dovrai dichiarare tu le tasse dei tuoi investimenti avvalendoti di un commercialista esperto. I broker italiani e le banche adottano il regime amministrato e si occuperanno loro di pagare le imposte al posto tuo, usando i fondi del tuo conto/account. I titoli vengono trattati come patrimonio separato e sono quindi salvi in caso di fallimento dell'istituto.
In questo articolo mettiamo a confronto varie piattaforme e diciamo la nostra sui broker che utilizziamo o abbiamo avuto modo di provare.
Quanti ETF comprare?
Non c'è un numero massimo di ETF che si possono comprare. In generale, gli investitori dovrebbero cercare di costruire un portafoglio diversificato con ETF che coprono diverse classi di attività e settori. Per esempio, un portafoglio bilanciato potrebbe includere ETF che coprono azioni europee e internazionali, titoli si stato europei ed esteri e materie prime.
La maggior parte degli ETF sono molto diversificati e contengono anche centinaia o migliaia di titoli. Questo rende semplice diversificare senza doverne comprare molti. financedrip consiglia sufficienti 4 ETF per importi fino ai 20.000 €, 6-8 per importi fino a 100.000 € e 10-12 per patrimoni maggiori, questo perché per importi molto piccoli le commissioni di compravendita hanno maggiore impatto ed i guadagni sono meno consistenti.
Puoi cercare ETF utilizzando il motore di ricerca titoli, lo trovi qui
Quali ETF sono consigliabili per i neofiti?
Una strategia molto semplice, adatta ai principianti, potrebbe essere l'acquisto di un ETF azionario "globale" e di un ETF obbligazionario governativo o aggregato. Queste tipologie di ETF sono diversificate, si bilanciano tra loro e forniscono un ottima base da cui partire.
Gli indici più famosi che tracciano azioni globali sono MSCI World, MSCI ACWI, FTSE ALL WORLD, FTSE Developed. Questi indici non utilizzano particolari criteri nella selezione dei titoli, semplicemente acquistano la maggior parte dei titoli sul mercato e li bilanciano sulla base del peso relativo. Ad esempio Apple che è l'azienda più capitalizzata del mondo occupa un peso maggiore all'interno del fondo.
La scelta se includere o meno i paesi emergenti all'interno del proprio investimento, scegliendo un fondo che li detiene, è personale. Questi paesi hanno un aspettativa di rendimento elevata poiché le loro economie crescono molto, ma rappresentano un investimento molto volatile e con rischi valutari e politici maggiori rispetto ai paesi sviluppati.
Gli ETF su obbligazioni governative di tipo investment grade (paesi "sicuri") bilanciano in modo efficace le azioni, in particolar modo se europee in quanto prive di rischio valuta, rischio molto presente negli ETF azionari "globali".
Alcuni ETF di esempio adatti ai neofiti come "core" del portafoglio:
Azioni globali:
- Lyxor Core MSCI World - Azioni paesi sviluppati ad accumulo
- Vanguard FTSE All World - Azioni paesi di tutto il mondo ad accumulo
- HSBC MSCI World - Azioni paesi sviluppati a distribuzione
- Vanguard FTSE All World - Azioni paesi di tutto il mondo a distribuzione
Obbligazioni aggregate:
- iShares Core Global Aggregate Bond - Obbligazioni aggregate globali di tipo investment grade e con copertura sul cambio, ad accumulo
- SPDR Bloomberg Global Aggregate Bond - Obbligazioni aggregate globali di tipo investment grade e con copertura sul cambio, a distribuzione
- SPDR Bloomberg Global Aggregate Bond - Obbligazioni aggregate globali di tipo investment grade, a distribuzione
Titoli di stato europei:
- Vanguard EUR Eurozone Governament bond - Titoli di stato europei ad accumulo
- Vanguard EUR Eurozone Governament bond - Titoli di stato europei a distribuzione
Cosa fare dopo aver comprato ETF?
Dopo aver acquistato i titoli ed ottenuto il tuo primo portafoglio di ETF, a meno che uno di essi non venga chiuso (delistato) e quindi rimborsato non è necessaria alcun azione da parte tua se non attendere ed accumulare i rendimenti.
Solitamente un investitore ribilancia il portafoglio una volta l'anno vendendo una parte degli investimenti in guadagno per comprare quote di quelli in perdita, al fine di riportare il peso complessivo degli asset all'interno del portafoglio ai valori iniziali.
financedrip ha tutti gli strumenti per permetterti di tracciare l'andamento del tuo portafoglio in ETF / azioni / obbligazioni gratuitamente, ed integra uno strumento per calcolare come ribilanciare in modo SEMPLICE senza che tu debba fare calcoli matematici. I piani VIP inoltre ti danno accesso a portafogli di ETF ben bilanciati e diversificati che puoi facilmente implementare all'interno della tua strategia.
Per caricare un portafoglio esistente devi andare su Risparmia e investi -> investimenti -> aggiungi portafoglio -> portafoglio reale, quindi inserisci le transazioni, la strategia che vuoi utilizzare (es. quando ribilanciare) le commissioni e la % che vorresti allocare ad ogni strumento in portafoglio. Quest'ultimo dato serve a financedrip per aiutarti col calcolo del ribilanciamento.
Dopo averlo fatto vedrai in Home page l'andamento del tuo portafoglio e potrai vederne il dettaglio nella sezione investimenti. financedrip ti notificherà quando ribilanciare, inoltre se hai intenzione di investire nuova liquidità, cliccando su ribilancia avrai il calcolo automatico di quante quote acquistare dei tuoi ETF per riportarli al peso da te scelto.
E invece cosa sono ETC , ETP ed ETN?
Gli ETF, ETC, ETP ed ETN sono tutti strumenti di investimento che possono sembrare simili a prima vista, ma in realtà hanno rischi, sottostanti e metodi di funzionamento diversi. Con il termine Exchange Traded Product (ETP) si indica una macrocategoria al cui interno trovano collocazione una gamma di strumenti finanziari negoziati che replicano la performance di una serie di asset: ETF, ETN ed ETC.
Un ETF (Exchange Traded Fund) è un fondo comune che replica un indice. Un ETN (Exchange Traded Notes) invece non è un fondo, ed è questa la prima grande differenza tra ETF ed ETN. Gli ETN sono titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell’investimento diretto nel sottostante o in contratti derivati sul medesimo. Il prezzo di un ETN è quindi legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante.
Gli ETC (Exchange Traded Commodities) sono strumenti finanziari ibridi che permettono di investire nelle materie prime fisiche o più spesso in contratti derivati sulle materie prime come metalli industriali e preziosi.
Il rischio di cambio valuta
Lo strumento acquistato e venduto in euro su Borsa Italiana rappresenta il valore in euro di un titolo al netto del cambio. Acquistare un ETF che investe, ad esempio, in azioni americane, ti esporrà al rischio del deprezzamento del dollaro nei confronti dell'euro. Se il dollaro si deprezza di conseguenza le azioni di quel fondo varranno meno in euro, ed il valore del fondo scenderà.
Consigliamo di prestare attenzione al rischio valutario del portafoglio, andando ad analizzare in quali valute investono gli ETF. Un rischio valuta eccessivo può rappresentare un rischio considerevole, soprattutto per investitori prudenti o con orizzonte temporale breve. Consigliamo anche ad investitori avvezzi al rischio di avere almeno una parte dei propri titoli denominati ed emessi in euro.