In questo articolo

  • Premessa: investire non vuol dire fare trading
  • Asset allocation tattica e strategica
  • Esempi di gestione strategica e tattica
  • Dove conviene investire nel 2024

Dove conviene investire? (aggiornato 2024)

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Financedrip
29 Febbraio 2024
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Dove conviene investire

Dove conviene investire nel 2024? Leggi i consigli di financedrip

Premessa: investire non vuol dire fare trading

Sul lungo termine, il rendimento composto è molto più importante delle oscillazioni di breve termine dei mercati finanziari. L’investitore dovrebbe mantenere la propria asset allocation cercando di ridurre al massimo le commissioni di operatività. L’asset allocation è la suddivisione del portafoglio tra azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari. L’investitore deve scegliere l’asset allocation in base al proprio profilo di rischio e al proprio obiettivo di investimento.

Investire e fare trading sono due attività finanziarie diverse. Investire significa acquistare un’attività finanziaria con l’obiettivo di mantenerla per un lungo periodo di tempo, in genere anni o decenni. L’obiettivo dell’investimento è quello di ottenere un rendimento composto nel tempo, che si accumula grazie agli interessi e ai dividendi reinvestiti. Fare trading, d’altra parte, significa acquistare e vendere attività finanziarie continuamente a distanza di poche ore o giorni, con l’obiettivo di trarre profitto dalle oscillazioni di breve termine dei mercati finanziari. Il trading è molto rischioso, richiede una conoscenza approfondita dei mercati finanziari e molto tempo a disposizione.

Dal punto di vista dell'investitore pluriennale, se un asset "è conveniente perché è sceso del 5% da ieri" è poco significativo. Financedrip non si occupa di trading e non vuole in alcun modo sollecitare gli utenti a fare trading. Ci occupiamo di investimenti.

Asset allocation tattica e strategica

L'asset allocation strategica è un approccio a lungo termine all'asset allocation. Si concentra sulla definizione di un mix di asset che soddisfi gli obiettivi e la tolleranza al rischio dell'investitoreL'asset allocation strategica viene solitamente aggiornata solo ogni pochi anni, in base a cambiamenti significativi negli obiettivi, nella tolleranza al rischio o nell'ambiente di investimento. Possiamo definirla "lo zoccolo duro del portafoglio", la strategia con la S maiuscola.

La maggior parte degli investitori si limita a definire la propria allocazione strategica e rimanervi fedele a lungo termine, i vantaggi di questo approccio sono i seguenti:

  • Semplicità di gestione
  • Riduce al massimo gli errori comportamentali (fomo / panic selling)
  • Riduce le spese di transazione
  • Minimizza l'attività di gestione del portafoglio

L'asset allocation tattica è un approccio a breve termine all'asset allocation. Si concentra sull'utilizzo di variazioni temporanee dei prezzi delle attività per migliorare il rendimento del portafoglio. L'asset allocation tattica viene solitamente aggiornata più frequentemente dell'asset allocation strategica, in base a cambiamenti nei prezzi delle attività o nelle condizioni di mercato.

Alcuni investitori adottano un approccio flessibile all'investimento, dandosi un certo margine per eventuali modifiche rispetto all'allocazione principale.

Tali aggiustamenti dovrebbero essere di lieve entità e non rappresentare cambi di rotta o strategia, in quanto vanificherebbero completamente gli obiettivi di lungo termine. Ogni investimento ha un rendimento atteso, lo scopo dell'asset allocation tattica è andare a cercare di ottimizzare il rendimento sul medio termine.

Esempi di gestione strategica e tattica

Un portafoglio molto semplice con un asset allocation strategica, ovvero fissa, potrebbe essere il seguente:

  • 30% Azionario europa
  • 20% Azionario Stati Uniti
  • 10% Azionario paesi emergenti
  • 30% Titoli di stato europei a medio termine
  • 10% Treasury americani a lungo termine

Trattasi quindi di un 60/40 molto semplice, diversificato su migliaia di azioni e con una buona copertura valutaria. Il ter di un portafoglio del genere può tranquillamente attestarsi sotto lo 0,08% annuo, rendendolo un investimento molto economico.

Un investitore potrebbe aspettarsi un rendimento medio annuo tra il 6 ed il 10% per l'azionario EU/USA e tra il 4-12% per il più volatile azionario di paesi emergenti. Siccome il rendimento delle obbligazioni è calcolabile, basta andarlo a vedere.

Link utili: Curva dei rendimenti BCE, Curva dei rendimenti Treasury, motore di ricerca delle obbligazioni di borsa italiana

L'investitore che non è interessato ad applicare una gestione tattica potrebbe tranquillamente mantenere questa allocazione per tutto il proprio orizzonte temporale, andando solo a ribilanciare annualmente il portafoglio per riportare i pesi al loro target.

Cosa potrebbe fare invece un investitore tattico?

Un investitore tattico, che si interessa e segue i mercati, potrebbe cercare di ottenere rendimenti più elevati andando ad applicare su questo portafoglio alcune variazioni. Questo senza andare a minare la strategia di fondo ed il bilanciamento generale.

Se un asset scende di prezzo ed aumenta il suo rendimento atteso, non vuol dire necessariamente che quel rendimento arriverà! A meno di essere degli indovini è opportuno essere cauti e non peccare di overconfidance.

Esempio: durante il 2021 Giuseppe vede le azioni americane infrangere nuovi record, verso fine anno un singolo dollaro di utile arriva a costarne 40. Giuseppe che si chiede dove conviene investire per avere ritorni maggiori/perdite inferiori nei prossimi anni, ipotizza che parte di questa crescita possa derivare dalla stampa di moneta e dalla mancanza di alternative (titoli di stato con rendimento bassissimo). Ipotizzando che ad un certo punto sarebbe arrivata una correzione ed i tassi sarebbero stati alzati Giuseppe decide di cambiare leggermente la propria allocazione.

Asset allocation 2021

  • 25% Azionario europa
  • 15% Azionario Stati Uniti
  • 10% Azionario globale value
  • 10% Azionario paesi emergenti
  • 20% Titoli di stato europei a medio termine
  • 10% Titoli di stato europei a breve termine
  • 10% Treasury americani a breve termine

Il portafoglio è ancora un 60/40 azioni/titoli di stato, le due variazioni apportate da Giuseppe sono state le seguenti:

  1. Riduzione dell'azionario a capitalizzazione per posizionarsi su azioni value. Le azioni economiche possono rappresentare un porto sicuro quando le valutazioni risultano eccessive, sono inoltre meglio posizionate in caso di ritracciamento. L'azionario europeo risulta avere valutazioni più ragionevoli quindi preferisce sacrificare più Stati Uniti.
  2. Riduzione della durata delle obbligazioni. In questo modo saranno più resilienti ad eventuali rialzi dei tassi di interesse.

Giuseppe potrebbe mantenere questa allocazione fintanto che le valutazioni non saranno tornare a dei valori "medi", per poi ridurre l'azionario value. Allo stesso modo potrebbe mantenere le obbligazioni a breve termine fino alla fine del rialzo dei tassi, o finché le obbligazioni più lunghe non avranno rendimenti interessanti sul medio/lungo termine.

Arriva il 2023, Giuseppe ha mantenuto questa allocazione per oltre 1 anno, ha comunque subito la flessione dei mercati del 2022 ma ha ridotto le perdite potenzialiL'azionario europeo e statunitense si sono comportati meglio delle grige previsioni dei mercati, la recessione non è arrivata ma le condizioni di mercato sono peggiorate. Ora cè meno liquidità nei mercati, le aziende più piccole faticano a finanziarsi. Al contempo, i tassi sono saliti a livelli che non si vedevano da molto tempo. Che fare?

    Asset allocation 2023

    • 18% Azionario europa
    • 5% Azionario europa quality
    • 15% Azionario Stati Uniti
    • 10% Azionario globale value
    • 12% Azionario paesi emergenti
    • 20% Titoli di stato europei a medio termine
    • 10% Titoli di stato europei a breve termine
    • 10% Treasury americani a breve termine

    L'economia Statunitense continua a sorprendere mentre quella europea insegue arrancando. La germania è entrata in recessione e le prospettive non sono particolarmente rosee. Giuseppe sceglie quindi di

    1. Ridurre leggermente il peso dell'europa, porzione maggiore del portafoglio, per aumentare quello dei paesi emergenti che hanno subito un calo delle valutazioni.
    2. Aumenta l'esposizione a quelle aziende europee con: migliori bilanci, minore indebitamento, ritorni stabili ed elevati ritorni sugli investimenti tramite il fattore quality. Questo dovrebbe garantire una maggiore resilienza in caso di stress economico e recessione.

    Osservazioni

    • Un approccio tattico tende a complicare la strategia, certamente Giuseppe potrà in futuro vendere value e quality per tornare sui "classici", tuttavia cercare di adattarsi alle condizioni di mercato  ha senso farlo con una porzione di portafoglio, questo per non snaturare la strategia. Ricordiamoci inoltre che le previsioni dell'investitore potrebbero rivelarsi errate ed il futuro è imprevedibile, si cerca di adottare quindi un approccio più cauto.
    • Giovanni apporta variazioni ogni 2 anni, questo richiede tempo, studio, commissioni di compravendita e può comportare plusvalenze tassabili e minusvalenze da recuperare. E' un ulteriore complicazione, indipendentemente dall'efficienza fiscale del portafoglio.

    Dove conviene investire nel 2024

    Ricordando sempre che non ha molto senso investire solo sulla base delle previsioni e che lo zoccolo duro della strategia deve rimanere lo stesso ed in linea con i tuoi obiettivi di investimento, qui trovi degli spunti sulla base dell'attuale contesto macro-economico.

    Non sono consigli di investimento. Sono i nostri punti di vista su dove conviene investire

    • Le azioni/etf legate all'IA hanno valutazioni davvero molto elevate, queste potrebbero essere giustificate solo da una crescita esponenziale della produttività nei prossimi anni.
    • I primi 7 titoli dell'S&P 500 hanno un PE vicino ai 60 e gli indici globali e americani non sono mai stati così concentrati in tempi recenti.
    • Le obbligazioni hanno rendimenti di gran lunga superiori a quelli pre-covid. Il rapporto tra rendimento obbligazionario certo e rendimento azionario incerto è basso.
    • Le obbligazioni a breve termine hanno un ritorno maggiore di quelle a lungo termine.
    • L'oro è alto nonostante il rendimento buono delle obbligazioni.
    • Il settore finanziario beneficia di un aumento degli utili grazie ai prestiti.
    • Il settore immobiliare ha sofferto molto nel 2022 e può beneficiare del prossimo taglio dei tassi.
    • Il fattoriale value non soffre di un eccesso di prezzo.
    • Le aree al di fuori degli USA hanno prezzi più coerenti coi fondamentali
    • I mercati emergenti a livello fondamentale sono economici (eccezione: India)