In questo articolo

  • Cosa vuol dire davvero diversificare
  • I sottostanti
  • La decorrelazione
  • La sovrapposizione
  • Home country bias
  • Conclusioni

Il tuo portafoglio è davvero diversificato? Come diversificare efficacemente

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Financedrip
22 Gennaio 2024
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Diversificare efficacemente

Spunti pratici

Hai mai pensato se il tuo portafoglio è veramente diversificato? Potrebbe sembrare insolito, ma è possibile avere una bassa diversificazione acquistando numerosi titoli, mentre è possibile essere molto diversificati con solo due o tre ETF. In questo articolo vedremo cos'è davvero la diversificazione ed analizzeremo gli errori più comuni degli investitori.

Cosa vuol dire davvero diversificare

Diversificare implica distribuire il capitale su un ampio numero di asset differenti, principalmente per due motivi:

  • ridurre il rischio
  • ottimizzare i rendimenti.

Investire in un singolo asset espone l'investitore a notevoli rischi in caso di oscillazione del prezzo o fallimento di quest'ultimo.

Nel caso delle azioni, alcune di esse potrebbero avere performance eccezionali, ma potrebbero anche fallire e essere delistate. Al contrario, un indice molto ampio come l'MSCI All Country World Index, che comprende migliaia di titoli, avrà un andamento più stabile, riflettendo la performance dell'intero mercato.

La maggior parte degli investitori professionisti non riesce a battere l'indice attraverso la scelta di singoli titoli, nonostante le competenze tecniche e i software avanzati disponibili. 

Non è un caso che sempre più investitori, anche istituzionali, optino per gli ETF. Nel gennaio 2023, gli ETF hanno superato i fondi attivi per masse gestite.

Prevedere il futuro di una singola azienda è estremamente difficile, ma è realistico prevedere che i mercati continueranno a salire nel lungo termine.

Guardando lo storico dei mercati, emerge che nonostante alti e bassi, guerre e shock finanziari, le borse sono sempre tornate a salire, fornendo rendimenti agli investitori. Questa performance non è stata trainata solo dalla crescita dell'economia, ma anche dai risultati di alcune aziende particolarmente forti che hanno contribuito al successo dell'indice.

Se con il senno di poi è chiaro il motivo per cui un titolo ha avuto successo, è estremamente difficile prevedere il futuro e scegliere tra le migliaia di azioni disponibili. Anche l'acquisto dei maggiori titoli dell'S&P 500 non garantisce risultati, poiché molti di essi non riescono a mantenersi sulla cresta dell'onda nel lungo termine.

A meno che tu non sia il prossimo Warren Buffett e possa fare previsioni accurate, evita la scelta di singole azioni e opta per l'acquisto dell'intero indice. Come diceva Bogle, l'inventore degli ETF e fondatore di Vanguard, la seconda società di investimento più grande del mondo: "Perché cercare l'ago nel pagliaio quando posso comprare tutto il pagliaio?"

In sintesi, investire in azioni tramite indici consente di ottenere una performance più affidabile, riducendo il rischio specifico legato a singoli titoli. Tuttavia, non è sufficiente acquistare casualmente ETF azionari sul proprio broker. È essenziale analizzare gli sottostanti degli ETF in cui si investe per comprendere il rischio a cui si è esposti.

I sottostanti

Il sottostante di un ETF sono le aziende che lo compongono. Ad esempio, se acquisti un ETF sull'indice Nasdaq 100, potresti concentrare il tuo investimento nei primi 10 titoli, con Apple e Microsoft che rappresentano addirittura il 20%. Questo crea un rischio specifico del 10% su Apple e del 10% su Microsoft nel tuo portafoglio.

Inoltre, più della metà dell'indice è esposto al settore tech.


Questo comporta un elevato rischio sistemico, ovvero il rischio legato ad eventuali crisi di un particolare paese o settorePer fare un esempio, allo scoppio della dot con bubble a fine anni 90 i titoli del settore tecnologico subirono pesanti perdite. Per farne un altro, la crisi del 2008 colpì in modo particolarmente duro il settore bancario. In entrambi i casi gli altri settori ne risentirono meno, premiando gli investitori maggiormente diversificati. 

È altresi vero che una crisi non colpisce nello stesso modo tutti i mercati, diversificare per aree geografiche è importante ed aiuta anche a ridurre rischi di natura politica.

L'indice Nasdaq 100, concludendo, è poco diversificato per via del suo sottostante.

Esempio pratico

Siccome è frequente acquistare molteplici ETF azionari, è necessario valutare complessivamente i sottostanti. Ad esempio, affiancando un ETF sul Nasdaq 100 a uno su un indice europeo, si riduce il rischio specifico del portafoglio, diminuendo l'esposizione a singoli titoli come Apple e Microsoft.

La diversificazione può essere complessa se investi in molti strumenti con porzioni diverse di portafoglio...

In questo caso, la dashboard di analisi del portafoglio di financedrip può essere utile!

Dopo aver caricato le tue posizioni potrai osservare i principali rischi a cui sei esposto, la distribuzione geografica, settoriale e i titoli con più peso nel portafoglio!


La decorrelazione

La decorrelazione è la strategia più potente per diversificare.

Due asset sono decorrelati quando hanno caratteristiche di rischio diverse e il loro andamento è reciprocamente indipendente. Ad esempio, se oltre che etf azionari detieni titoli di stato, questi ultimi potrebbero non risentire di eventuali crisi sui mercati.

L'oro, per fare un altro esempio tendendo ad apprezzarsi durante le crisi economiche, può offrire un andamento positivo quando le azioni scendono. Diversificare il portafoglio con asset decorrelati riduce la volatilità in modo più che proporzionale alla riduzione dei rendimenti, migliorando il rapporto rischio/rendimento.

Questo approccio è stato riconosciuto da Harry Markowitz, vincitore del premio Nobel per l'economia negli anni '90.

Esempio pratico

Affiancare ad un ETF azionario ad alta volatilità, uno monetario con volatilità nulla, dimezza la volatilità del portafoglio del portafoglio senza dimezzare i rendimenti. Questo perché mi aspetterò sia un ritorno dalla parte azionaria che da quella monetaria.

in sunto

ETF azionario

  • volatilità +++
  • rendimento 6%

vs

ETF azionario + monetario 50/50 

  • volatilità ridotta del 50% (monetario non oscilla)
  • Rendimento 4,5% (3% su azionario, 1,5% su monetario)

La diversificazione può avvenire attraverso una gamma ampia di asset decorrelati o parzialmente decorrelati, come ETF azionari in settori e aree geografiche diverse, titoli di Stato di diversi paesi, immobili, oro e commodities.

Gli ETF e gli ETC coprono queste classi di attività, consentendo una diversificazione ampia senza eccessivo sforzo.

La dashboard di financedrip può aiutare mostrando la suddivisione degli asset, la volatilità e l'entità delle perdite subite dal portafoglio.


I due errori principali degli investitori

La sovrapposizione

La sovrapposizione è quando acquisti più ETF che hanno gli stessi sottostanti

Acquistare due ETF che investono nelle stesse cose o sono estremamente simili non contribuisce alla diversificazione, in quanto avranno il medesimo (o quasi) sottostante.

In alcuni casi la sovrapposizione può essere addirittura dannosa, ad esempio, sovrapporre un ETF sull'S&P 500 e un ETF sul Nasdaq 100 concentrerebbe il rischio nelle aziende tecnologiche, in quanto l'P500 già investe in quei titoli in gran quantità.

Al contrario, investire in aree escluse (o quasi) o non rappresentate, può contribuire ad una diversificazione più efficace, distribuendo il rischio anziché concentrarlo nelle aziende più grandi. Ad esempio, l'asia pacifico ex-Japan pesa il 3% degli indici globali.

La dimensione di un azienda non è indicativa di quanto crescerà in futuro. In realtà potrebbe addirittura essere il contrario, Fama e French nel loro five factor model dimostrarono che le aziende piccole hanno spesso più potenzialità.

Home country bias

Il secondo errore è sopravvalutare le aziende e le obbligazioni del proprio paese, noto come "home country bias". Ovvero concentrare una parte significativa del capitale in titoli di stato e aziende locali. Sebbene in alcuni casi questi possano fare bene, questo non giustifica la concentrazione del rischio. 

Per quanto riguarda le azioni, esistono molte concorrenti all’estero che possono rappresentare investimenti altrettanto se non più validi.  Non conoscerle non è una giustificazione, su internet puoi trovare bilanci di molte aziende quotate e puoi investire all’estero semplicemente con l’ausilio degli etf. 

Per quanto riguarda le obbligazioni, è possibile diversificare acquistando titoli di Emittenti diversi o etf, questo senza rinunciare al profilo di rischio rendimento desiderato. 

Conclusioni

In conclusione, la diversificazione è essenziale per gestire il rischio e ottimizzare i rendimenti del portafoglio. Evitare sovrapposizioni e non limitarsi alle aziende e alle obbligazioni del proprio paese contribuisce a una diversificazione più efficace. L'utilizzo di asset decorrelati e la valutazione attenta dei sottostanti degli ETF sono fondamentali per una strategia di investimento ben strutturata. La dashboard di analisi del portafoglio di financedrip può essere uno strumento utile in questo processo.