In questo articolo

  • Perché aumentare il rischio?
  • Strategia 1: modificare l'asset allocation
  • Strategia 2: fondi a leva
  • Strategia 3: indebitamento
  • Strategia 4: allocazione dinamica

Quattro strategie per aumentare il rischio: come funzionano

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Financedrip
01 Gennaio 2024
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Aumentare il rischio

Quattro strategie

Perché aumentare il rischio?

Gli investitori possono scegliere di aumentare il rischio nei loro portafogli per diverse ragioni, benché ciò comporti generalmente una maggiore probabilità di perdite. Alcuni motivi possono includere:

  • Rendimento potenzialmente più elevato: In generale, c'è una relazione positiva tra rischio e rendimento. Investire in asset più rischiosi può offrire la possibilità di ottenere rendimenti più elevati rispetto a investimenti più sicuri o a basso rischio.
  • Orizzonte temporale a lungo termine: Gli investitori con un orizzonte temporale a lungo termine potrebbero essere disposti a sopportare fluttuazioni a breve termine nei valori di mercato per cercare di ottenere rendimenti superiori nel lungo periodo. Questa prospettiva è spesso associata agli investimenti pensionistici o alle strategie di accumulo patrimoniale a lungo termine.
  • Fiducia nelle proprie competenze: Alcuni investitori ritengono di avere una buona comprensione del mercato o di specifici settori e credono che saranno in grado di gestire il rischio in modo efficace. Questa fiducia nelle proprie capacità può portare gli investitori a cercare opportunità più rischiose.
  • Diversificazione del portafoglio: In certi casi, gli investitori possono aumentare il rischio nel loro portafoglio per diversificare ulteriormente le loro attività. L'aggiunta di asset più rischiosi può consentire loro di avere una gamma più ampia di investimenti, riducendo così il rischio associato a un singolo titolo o settore.
  • Ciclo di vita e obiettivi finanziari: Gli investitori possono modificare il livello di rischio del loro portafoglio in base alla loro età, situazione finanziaria e obiettivi. Ad esempio, gli investitori più giovani con un orizzonte temporale più lungo possono essere disposti ad assumere maggiori rischi per cercare rendimenti più elevati, mentre gli investitori più anziani o coloro che si avvicinano alla pensione potrebbero preferire una strategia più conservativa per proteggere il loro capitale.
  • Condizioni di mercato favorevoli: In periodi in cui le condizioni di mercato sono favorevoli e c'è ottimismo riguardo alle opportunità di guadagno, gli investitori potrebbero essere inclini ad aumentare il rischio per sfruttare le potenziali opportunità di crescita.
Tuttavia, è importante notare che l'aumento del rischio comporta anche la possibilità di perdite più significative. Ricordiamo inoltre che questo (come tutti gli articoli) non sono consigli di investimento.

Strategia 1: modificare l'asset allocation

La strategia più "essenziale", ma non per questo meno efficace, è quella di modificare la propria asset allocation. Prendendo come esempio un portafoglio 60/40 Azionario globale/titoli di stato europei, si può aumentare il rischio in diversi modi:

  • Aumentare la quota azionaria oltre il 60% a scapito di quella obbligazionaria.
  • Utilizzare fondi azionari maggiormente speculativi anziché esclusivamente globali, ad esempio di azioni small cap o momentum.
  • Sostituire alcune obbligazioni investment grade con obbligazioni più rischiose (high yield) ad esempio high yield corporate eu/usa, governativo dei paesi emergenti in dollari.
  • Aumentare la duration delle obbligazioni, solitamente le obbligazioni lunghe rendono più di quelle brevi sul lungo termine.
Questa strategia è facile da applicare, non richiede particolare impegno ed il rischio assunto è facilmente individuabile. E' quella preferibile per degli investitori principianti, a nostro avviso.

Strategia 2: fondi a leva

Una strategia differente potrebbe essere quella di utilizzare fondi leveraged. Ovvero sostituire parte dei fondi azionari con altri che incorporano una forma di leva. Questi fondi leveraged (possibilmente ETF per ridurre le spese fisse), investono in derivati così da consentire un investimento a leva.

Come funziona?

Se il sottostante (ad esempio l'SP500) in una giornata cresce dell' 1,5%, un fondo a leva 2x moltiplicherà per 2 il rendimento. In questo caso il fondo salirà del 3%. Questo vale anche al contrario, se l'SP perde valore un fondo 2x raddoppia la perdita.

Esistono ETF leveraged su diversi asset, quinùdi è applicabile in molti portafogli diversi. Inoltre su Borsa Italiana puoi trovare leve superiori al 2x, ad esempio 3x e 5x.

Nell'esempio del portafoglio 60/40, sarebbe sufficiente sostituire parte degli ETF azionari con altri a leva.

Osservazioni

Sebbene l'effetto leva permetta di ottenere rendimenti superiori in un mercato rialzista e con pochi ribassi, ha un effetto distruttivo in mercati laterali o ribassisti. Questo per via dell'effetto matematico della leva, vediamolo a seguito:

esempio di andamento laterale

Investimento iniziale 100€, leva 2x

Giorno 1, performance -1%: € 98

Giorno 2, performance -2%: € 94,08

Giorno 3, performance +1%: € 95,96

Giorno 4, performance +2%: € 99,80

Sebbene ci siano stati 2 giorni positivi per un totale di +3% e 2 giorni negativi per lo stesso valore, alla fine l'investimento ha perso valore. Questo perché a seguito di un calo è necessario un incremento MAGGIORE solo per compensarlo.

Questo effetto è amplificato dal tempo dell'investimento (più giornate negative) e dalla dimensione della leva. Per esempio, un investimento con leva 3x in un asset molto volatile potrebbe avere come conseguenza la perdita totale dell'asset nel caso di calo del 30% di questo (con conseguente perdita del 90%, a quel punto ci vorrebbe una serie incredibile di rendimenti positivi solo per tornare in pari partendo da 10).

Ovviamente in mercati ribassisti è una tragedia.

E' opportuno considerare che gli ETF a leva sono particolarmente costosi in termini di commissioni di gestione (TER)

Strategia 3: indebitamento

Un'altra strategia molto rischiosa consiste nel prendere soldi a prestito. Per fare ciò solitamente si usa un margine, ovvero il broker ti offre della liquidità aggiuntiva in relazione ai tuoi asset che fungono da collaterale. In questo modo se non sarai in grado di ripagare gli interessi potrà vendere i tuoi titoli per riprendersi i fondi, pertanto il margine offerto sarà proporzionale a questi.

Sul margine vengono applicati interessi e potrebbe non esserti concesso lo stesso quantitativo di denaro per tutti gli asset, ogni intermediario applica le proprie condizioni ed è necessario conoscerle prima.

Il margine può venire quindi impiegato in due modi:

Impiegare il margine: investirlo in asset rischiosi

Similmente alla leva degli ETF visti prima, prendere capitale a prestito comporta delle spese maggiori ed amplifica i risultati, sia al rialzo che al ribasso. Il costo in questo caso non è il TER ma saranno gli interessi del prestito, che senza dubbio saranno più elevati. Se i tassi sono elevati gli interessi chiesti dall'intermediario lo saranno ancora di più.

Il ritorno sarà quindi maggiore in caso di mercati in rialzo (avrai più quote che crescono) o il contrario, con l'aggravante che in entrambi i casi diversi punti % di rendimento saranno devoluti al broker che ti fornisce il margine.

Per fare un esempio, se ti aspetti che il mercato americano salirà del 6% l'anno prossimo, prendere del margine al 4% riduce il tuo rendimento atteso "extra" al 2%. 2% "ipotetico" per il quale paghi il 4% di interessi "garantiti", non un grande affare.

Impiegare il margine: investirlo in un portafoglio high sharpe

Un modo più strategico di usare il margine, è quello di impiegarlo per incrementare tutte le posizioni di un portafoglio con un elevato profilo rischio rendimento

Ad esempio, ipotizziamo che tu abbia un portafoglio all season (o altro portafoglio bilanciato/difensivo con un elevata decorrelazione). Ti aspetterai ragionevolmente un ritorno tra il 4 ed il 6% annuo senza grandi scossoni anche durante i periodi negativi. Se questo è senza dubbio ottimale da un punto di vista di rischio/rendimento, potrebbe non soddisfare a pieno i tuoi obiettivi di rendimento complessivo.

Utilizzare il margine per incrementare tutte le posizioni ti consente di incrementare l'entità dei ritorni ma senza rinunciare ad un portafoglio resistente ai drawdown. Questa strategia è stata backtestata con diverse allocazioni lazy ed ha dimostrato di essere funzionale sul medio/lungo termine.

Rimane la criticità dell'entità degli interessi richiesti, in quanto se fossero simili al rendimento atteso del portafoglio potrebbe non valerne la pena. Ricordiamo che il broker potrebbe richiederti di aumentare la liquidità disponibile per coprire le posizioni in caso di cali marcati

Strategia 4: allocazione dinamica

I primi tre metodi prevedono una buona dose di ottimismo in un mercato rialzista, ma esistono strategie che sperano nel contrario. Ad esempio quella usata dal portafoglio Proteo di Bowman (lo trovi qui Oro, Spezie e Tulipani: PROTEO: un portafoglio ad Evoluzione Value).

La strategia di Proteo è ad evoluzione, ovvero l'asset allocation viene modificata periodicamente secondo dei criteri stabiliti in precedenza. Nel caso di Proteo l'investimento inizia con un asset allocation molto difensiva, per poi ridurre progressivamente l'obbligazionario in favore di asset azionari. In questo caso si spera in un ribasso dei mercati, al fine di acquistare un maggior quantitativo di azioni durante i ribilanciamenti, questo senza rinunciare al rendimento offerto dall'obbligazionario durante il "processo".

Questa strategia che prevede un aumento progressivo del rischio è particolarmente efficace in caso di crollo dei mercati e conseguente risalita, mentre è condannata ad avere ritorni inferiori nel caso contrario.

Su internet potrai trovare molte altre strategie che prevedono un asset allocation con un'esposizione al rischio variabile, ad esempio in base ad indici macro, CAPE, VIX, indici custom, rendimento delle obbligazioni ecc.. essendo i ritorni futuri incerti ogni investitore può inventare una strategia purché gli risulti ragionevole, l'efficacia è dimostrabile solo a posteriori.